Bere caffè ha un costo climatico enorme. Non te ne rendi conto quando ti prepari la moka o attivi la tua macchina per espresso. Una tazza di caffè al giorno produce più di 300 g di CO2 equivalente (CO2e), per un totale di 116 kg di CO2 nel corso di un anno (o poco più delle emissioni derivanti dalla guida di 1.500 km in un'auto media). Un bicchiere di vino al giorno ha un impatto sull'ambiente inferiore rispetto al caffè (113 kg di CO2e ogni anno).
Ma mentre coltivare caffè nel proprio giardino potrebbe sembrare interessante, il calcolatore di impronte alimentari mostra che le emissioni di carbonio derivanti dal trasporto del caffè sono trascurabili rispetto agli altri costi di carbonio coinvolti nella produzione della bevanda. Circa il 50% delle emissioni totali della tua miscela preferita proviene dalla coltivazione del raccolto, il 20% dai prodotti di scarto, il 17% dalla conversione di terreni per l'uso in agricoltura. È possibile ridurre questi costi coltivando il caffè in casa? Magari fosse così semplice.
L'altitudine è la chiave per un caffè di qualità. Il caffè ha bisogno di aria secca e fresca come quella che si trova in montagna. Probabilmente un appassionato potrebbe riuscirci, ma ci sono cose impossibili da ricreare come il suolo vulcanico che si trova in Etiopia. La ricerca si deve impegnare per trovare proprietà utili nelle varietà selvatiche per diversificare il pool genetico delle colture.
Produrre vino in un paese come il Regno Unito un tempo poteva essere considerato un'attività di nicchia, ma oggi ci sono più di 500 vigneti in Gran Bretagna. Forse, un giorno, sarà così anche per il caffè. Nel frattempo, investi in ricerca e magari limita il consumo di espresso.
Condividi