La dieta mediterranea è considerata il regime alimentare più sano esistente al mondo: salutare e sostenibile, grazie ai suoi principi che dovrebbero guidarci ogni giorno, partendo dall'ormai famigerata piramide alimentare, possiamo migliorare la nostra salute. Recentemente gli esperti hanno rimodellato il modello finora proposta, con nuove indicazioni che è bene seguire per chi vuole mangiare in modo equilibrato. Qual è la nuova piramide alimentare della dieta mediterranea, riconosciuta anche come Patrimonio culturale immateriale dall'Unesco nel 2010?
La dieta mediterranea fa bene, come dimostrato da diversi studi scientifici. Educare al mangiare sano è anche uno degli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Questo regime alimentare è anche sostenibile, quindi "amico" della Terra. Non si tratta di una "dieta" sempre uguale: recenti studi hanno permesso di adeguarla alle problematiche nutrizionali della popolazione di oggi.
In occasione del Congresso Nazionale SINU, che si è svolto a Salerno, sono state date nuove indicazioni, come spiegato dalla Presidente Anna Tagliabue: "È ampiamente dimostrato che una maggiore aderenza alla Dieta Mediterranea è associata a numerosi benefici per la salute, in primis la riduzione della mortalità e la prevenzione di malattie croniche non trasmissibili, come malattie cardiovascolari, diabete, cancro e malattie neurodegenerative. Nonostante ciò, assistiamo ad una scarsa adesione ai principi della Dieta Mediterranea, soprattutto tra le giovani generazioni".
La nuova piramide prevede un consumo maggiore di alimenti di origine vegetale (frutta, verdura, olio extravergine di oliva), ma anche di cereali integrali e legumi. Si prevede una limitazione del consumo di carne rossa e lavorata e un moderano consumo di zuccheri aggiunti, sale, alcol.
Queste indicazioni possono essere seguite a ogni età ed essere integrate anche nell'alimentazione di bambini e adolescenti. È opportuno fare riferimento a questi consigli, per evitare di aumentare il rischio di sovrappeso e obesità o di avere diagnosi di altre malattie molto comuni dei nostri tempi.