In estate è fondamentale trovare un modo per stare al fresco. E questo include ricorrere ad alimenti che, si spera, offrano un po' di sollievo. Sebbene non siano una panacea per il caldo, ì potrebbero aiutare ad abbassare la temperatura corporea e rendere le ondate di calore un po' più sopportabili.
La sudorazione è la risposta fisiologica del corpo al caldo eccessivo è l’unico mezzo di raffreddamento. Se la temperatura corporea interna inizia a salire – cosa che accade se si è esposti a un calore estremo per troppo tempo – la sudorazione raffredda la pelle nel tentativo di abbassare la temperatura interna. Mangiare cibi piccanti innesca questo processo, ed è per questo che sono così popolari nelle regioni più calde del mondo.
Questo sistema coinvolge una proteina presente nelle nostre cellule, chiamata TRPV1, che agisce come recettore per i principi attivi presenti nei cibi piccanti, come la capsaicina e i capsinoidi. Le cellule che presentano la più alta concentrazione di recettori TRPV1 si trovano sulla lingua e sulla parte anteriore del palato. Questi agenti speziati stimolano i recettori a inviare segnali al cervello per il rilascio di noradrenalina, un neurotrasmettitore principalmente responsabile dell'avvio della risposta di attacco o fuga. Quando questa risposta di iperallerta viene attivata, il corpo rilascia calore innescando la sudorazione.
Le spezie che fanno sudare
Esistono molti alimenti e spezie che possono attivare il recettore TRPV1. Oltre ai peperoncini piccanti, anche i peperoni dolci e il pepe nero possono stimolare il recettore. Anche l'aglio può farlo, attraverso una sostanza chimica diversa chiamata solfuro di diallile, che non produce la stessa sensazione piccante in bocca ma ha lo stesso effetto finale di attivare la noradrenalina e generare sudorazione, lo zenzero e la galanga, un'altra radice dal sapore agrumato e pungente.
Via libera all'ananas
Un enzima presente nell'ananas, la bromelina, può rallentare la digestione, riducendo la quantità di energia, e quindi di calore, generata da tale processo.
Sì al digiuno intermittente
Il digiuno intermittente può abbassare la temperatura corporea stimolando il corpo a bruciare calorie in modo diverso. Quando mangiamo, produciamo insulina per aiutare a scomporre quelle calorie o immagazzinarle come grasso. Durante il digiuno, il corpo inizia a sfruttare quei depositi di grasso per ricavare energia, in un modo che genera meno calore rispetto al processo di creazione di insulina. Il corpo potrebbe trarre vantaggio da questa strategia durante i periodi di caldo estremo; quando fa troppo caldo, l'appetito della maggior parte delle persone inizia a calare, e questo potrebbe essere un meccanismo di difesa fisiologico per sopravvivere al caldo. Questo non significa che il digiuno sia una soluzione per mantenersi freschi, poiché qualsiasi piccolo beneficio in termini di temperatura che ne deriva deve essere bilanciato con i potenziali rischi di malnutrizione.