Maggio è il mese dedicato alla prevenzione del melanoma, il più pericoloso dei tumori della pelle, strettamente associato a una scorretta esposizione alle radiazioni solari. Se infatti il sole fa bene all’umore, aiuta a regolare il ritmo sonno-veglia ed è essenziale per la sintesi della vitamina D, può anche macchiare la pelle, invecchiarla, e aumentare il rischio di tumori cutanei. Ed è per questo che, grazie alla collaborazione del dermatologo Roberto Regazzini, abbiamo messo insieme una piccola guida per maneggiare con cura l’esposizione al sole.
Tumori, discromie e invecchiamento: i rischi del sole per la salute della pelle
L’esposizione scorretta al sole - prolungata, nelle ore centrali della giornata, senza una adeguata protezione - può determinare dei rischi a breve e lungo termine, legati agli effetti delle radiazioni solari. “Ogni scottatura solare comporta un danno infiammatorio delle cellule cutanee la cui gravità è connessa all'estensione, all'intensità della scottatura solare e anche all'età del paziente. - spiega Regazzini - Nei bambini per esempio è più grave, perché hanno la pelle più delicata e più sensibile, ma anche perché hanno un aumentato rapporto tra superficie cutanea e peso corporeo, che incide nella loro capacità di termoregolazione”. Oltre al danno infiammatorio, i raggi ultravioletti della radiazione solare, possono danneggiare il DNA delle cellule della pelle, favorendo l’insorgenza di tumori cutanei. “Circa il 90 per cento dei tumori cutanei sono attribuibili alle radiazioni ultraviolette. Per il melanoma, il tumore della pelle più pericoloso, il rischio di sviluppare la malattia in età adulta raddoppia con una storia di cinque o più scottature”. Ma non ci sono solo i tumori, prosegue l’esperto: “Il sole danneggia le fibre di collagene e di elastina della pelle, accelerando l’invecchiamento, e favorisce la comparsa di discromie, soprattutto nelle zone fotoesposte, come il volto e il dorso delle mani”.
Non solo melanoma: il rischio di basalioma, il tumore più comune della pelle
Se il melanoma è la forma di tumore della pelle più pericolosa, quella più comune è l'epitelioma basocellulare o basalioma. Si tratta di un tumore legato all’esposizione solare che dà origine a metastasi solo eccezionalmente, ma non per questo è da sottovalutare. “Il basalioma è il tumore più frequente nel mondo e ci sono persone che si ammalano di basaliomi multipli, soprattutto a partire dalla terza età, a differenza del melanoma che non è un tumore senile. Il basalioma, anche se lentamente, può crescere - riprende Regazzini - Spesso colpisce il volto, causando problemi non solo di natura estetica ma anche funzionali, per esempio quando interessa palpebre e naso”.
Come evitare di scottarsi al sole
Le scottature, anche a distanza di tempo, possono aumentare il rischio di sviluppare tumori. Per questo qualsiasi esposizione al sole deve mirare ad evitare il più possibile il rischio di scottature, anche le più lievi, spiega l’esperto: “Quando compaiono i primi segni di arrossamento durante l'esposizione significa che è già stata superata la dose massima di ultravioletti tollerata”. Per scongiurare il rischio di scottature, la raccomandazione è di scegliere creme solari ad ampio spettro, ovvero efficaci contro raggi UVA, UVB, e infrarossi, ad alto indice di protezione (con SPF maggiore di 30), e resistenti all’acqua. Scegliere però una buona crema non basta, prosegue Regazzini: “Bisogna applicarla ogni due/tre ore, in dosi adeguate, facendo particolare attenzione alle zone dei padiglioni auricolari, delle labbra e del naso, sede frequente di scottature”. Fondamentale è inoltre evitare l’esposizione dalle 11 alle 15, esporsi al sole gradualmente e usare occhiali da sole certificati con marchio CE.
Tutti devono proteggersi dal sole
I fototipi più chiari - ovvero quelli con occhi e carnagione chiari e bassi livelli di melanina - sono quelli più sensibili ai danni del sole, sia per il rischio di scottature che di tumori cutanei. Ma tutti, anche le persone con un fototipo più scuro, devono proteggersi dal sole. “Al di là del danno immediato della scottatura, che può comunque rovinare una vacanza, c'è un danno cumulativo derivante dall’esposizione ripetuta al sole: è come se ognuno avesse una dose di ultravioletti tollerabile, in base al proprio fototipo, oltre la quale l'ultravioletto diventa potenzialmente più rischioso per i danni che può arrecare al DNA - spiega il dermatologo - Per alcuni questa quota di ultravioletti è bassa, perché la loro pelle ha poca melanina, per altri questa quota è più alta, ma comunque c'è. Parimenti anche le persone abbronzate devono proteggersi dalle radiazioni solari”.
L'importanza di controllare periodicamente la pelle
Alcune persone, considerate più a rischio, dovrebbero sottoporsi regolarmente - in generale almeno una volta l’anno - a dei controlli dermatologici. E’ il caso, per esempio, di chi ha avuto una storia di tumori cutanei, personale o in famiglia, chi ha un numero elevato di nevi, persone immunodepresse o con storia di lunga esposizione a radiazione solare. Ma tutti, a prescindere dai fattori di rischio, dovrebbero imparare a monitorare la salute della propria pelle, con almeno con una visita dal dermatologo da adulti e poi con una autovalutazione ogni tre mesi, spiega Regazzini. “La pelle può essere valutata con uno specchio o con l'aiuto di un familiare, soprattutto facendo attenzione a ciò che è nuovo e che si modifica, come la comparsa di crosticine nel centro del volto che non guariscono e che potrebbero essere dei piccoli basaliomi. Nei casi in cui si noti qualcosa, il consiglio è di rivolgersi al curante o allo specialista dermatologo, perché la diagnosi precoce dei tumori cutanei cambia la modalità di terapia e soprattutto la prognosi”.
Il Dott. Regazzini, laureato in Medicina e Chirurgia all'Università di Pavia, è specializzato in Dermatologia e Venereologia e Dottore di Ricerca in Immunologia Dermatologica. È autore di articoli scientifici su riviste nazionali e internazionali, già dirigente medico all'Ospedale S. Anna di Como.