L'acqua che arriva nelle case è soggetta a rigidi controlli di qualità e analisi costanti, garantiti dalla legge e supervisionati dalle aziende idriche locali e dalle autorità sanitarie. Nella stragrande maggioranza delle città, dei paesi e delle abitazioni private, l'acqua che esce dal rubinetto è considerata potabile e di alta qualità.
Sebbene la regola generale sia la potabilità, ci sono rari casi in cui l'acqua potrebbe non essere adatta al consumo:
- Segnali espliciti: se l'acqua non è potabile per qualche motivo (ad esempio, lavori in corso sulla rete idrica o in zone di montagna dove l'approvvigionamento non è collegato all'acquedotto principale), troverai sempre un cartello che lo indica chiaramente con la dicitura "Acqua non potabile".
- Gusto e calcare: il sapore può variare da regione a regione a causa della diversa concentrazione di minerali, come il calcare, ma questo non ne compromette la salubrità.
Chi non dovrebbe bere l'acqua del rubinetto?
- Neonati e lattanti: per la preparazione del latte artificiale o delle pappe, i pediatri raccomandano spesso l'uso di acqua in bottiglia a basso residuo fisso, oppure di far bollire l'acqua del rubinetto. Il loro sistema immunitario non è ancora completamente sviluppato ed è più vulnerabile.
- Persone immunodepresse: pazienti con patologie croniche, coloro che stanno affrontando terapie immunosoppressive (come chemioterapia), o che hanno subito trapianti d'organo, potrebbero essere più sensibili a eventuali microorganismi. In questi casi, il medico curante potrebbe consigliare di bere solo acqua in bottiglia.
- Persone anziane o con determinate patologie: in alcuni casi, l'acqua del rubinetto di certe zone ha un alto contenuto di minerali (ad esempio sodio o nitrati). Chi soffre di ipertensione o insufficienza renale, dovrebbe consultare il proprio medico per capire se è il caso di preferire acque con specifiche caratteristiche.