PSICOLOGIA

Tutti zitti: parlo io!

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A tutti prima o poi capita di dover parlare in pubblico: per raccontare l'ultimo avvenimento curioso ad alcuni amici, ad una riunione di condominio, con il proprio capo...

Ma proprio nell’attimo in cui ci sfiora il pensiero di dire qualche cosa, lo stomaco comincia a chiudersi, le mani a sudare, il volto passa da un rosso fuoco ad un bianco cadaverico.

In poche parole la nostra voglia di parlare si trasforma in paura di sentirsi inadeguati perché ci rendiamo conto di non riuscire a dire le cose come si vorrebbero o temiamo di fare una brutta figura.

Come superare quest’ansia che prende anche le più disinvolte di noi? Esistono delle tecniche molto efficaci che vengono usate dagli esperti di comunicazione per superare questi momenti.

Tutto sta nella capacità di rovesciare la prospettiva e trasformare l’ansia di parlare in pubblico in una scarica di adrenalina positiva che ci porta a diventare più convincenti e sicure di se stesse.

Cerchiamo dunque di sfruttare le nostre debolezze trasformandole in segnali di forza.

Ad esempio se, prendendo la parole in pubblico, vi accorgete che vi tremano le mani, allora non cercatele di bloccarle tenendole nervosamente tra le gambe, ma piuttosto imparate ad usarle per sottolineare ciò che state dicendo.

E se, appena iniziato a parlare, siete prese da una improvvisa balbuzie, non fatene un dramma. Cercate anche in questo caso di trasformare questo vostro piccolo momento di debolezza in un punto di forza: una battuta, ad esempio, servirà a trarvi di impaccio e a rilassare anche voi.

Provate ad isolarvi mentalmente da ciò che vi circonda e cercate di vedervi come vorreste apparire in pubblico ricreando nella vostra immagine una atmosfera di tranquillità : immaginatevi davanti ad una platea e provate le espressioni che usereste per iniziare il discorso.

Ricordate comunque che il più delle volte chi vi ascolta non si accorge di nulla ed a soffrire per il disagio siete solamente voi. Provate quindi ad avere un po’ più di ottimismo, evitando di enfatizzare ciò che ci circonda: chi ti ascolta non è un giudice implacabile pronto a sottolineare ogni vostro errore, ma semplicemente un’altra persona come voi.

Per catturare l’attenzione della tua platea, cercate allora lo sguardo dei vostri interlocutori, guardateli negli occhi di tanto in tanto, spostando lo sguardo su ognuno di loro per circa 3-4 secondi.

Alcune donne infine provano disagio a mostrarsi disinvolte davanti ad un pubblico per paura di apparire poco credibili e per questo quando affrontano una riunione di lavoro, ad esempio, ricercano un look molto "maschile" soprattutto se si tratta di una platea di uomini. In realtà apparire ultrafemminili, indossare un paio di tacchi alti od una scollatura, rappresenta un modo efficace per rompere gli schemi e ricevere l’attenzione iniziale. Starà poi a noi, una volta ottenuto il silenzio generale, farsi saper ascoltare davvero.

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