PSICOLOGIA

Chi siamo e cosa vogliamo? Ce lo dicono le nostre vacanze

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La scelta del tipo di vacanza rivela molto sulla nostra personalità, chi siamo e cosa vogliamo.

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Le vacanze parlano di noi

Gli studi psicologici confermano che la scelta della vacanza nasconde delle motivazioni ben profonde e dei bisogni precisi, ecco che la scelta delle vacanze dice molto su chi siamo e cosa vogliamo, vediamo cosa questo svela della nostra personalità e della nostra psicologia.

Le ragioni che spingono a scegliere un tipo di vacanza rispetto ad un’altra possono essere molte: esigenze pratiche, di carattere economico, di salute o di esigenze famigliari. Ma la motivazione più profonda che ci guida nella scelta è sempre di carattere psicologico, una decisione che è caratterizzata da necessità ed esigenze precise che dicono molto sulla nostra personalità, sul nostro modo di essere e di affrontare la vita.

Rassicurante tranquillità o nuovi stimoli?
C’è chi cerca la comodità del posto conosciuto e chi è incapace di ripetere lo stesso viaggio due volte, chi cerca il totale relax e chi vive il viaggio come un tour de force in cui ogni attimo deve essere sfruttato. 

La forza dell’abitudine
Chi cerca la vacanza serena lo fa perché ha bisogno di relax e di punti fermi, la vacanza deve essere un momento di distacco dalla routine quotidiana, ma senza correre rischi o mettersi in gioco. Ogni possibile fonte di stress o di rischio deve essere evitata, per questo i più abitudinari sceglieranno di riposarsi nella stessa spiaggia e nello stesso mare che frequentano fin da quando erano bambini. 

Questo tipo di scelta ha il pregio di ridurre lo stress accumulato durante l’anno, ma denota una personalità poco propensa ai cambiamenti e all’assunzione di rischi. In questa ci sono anche coloro che mantengono nella propria scelta un unico comun denominatore: sempre vacanze al mare, in montagna o nelle città d’arte. Chi magari si concede anche dei viaggi all’estero, ma deve sempre avere la sicurezza di un villaggio turistico o di una struttura che permetta di evitare ogni possibile imprevisto.

Il bisogno della scoperta
Chi invece sente il bisogno di visitare sempre posti nuovi vive la vacanza e il viaggio come possibilità di fuga totale dalla quotidianità. Non importa se il viaggio sarà avventuroso, faticoso o stressante, il viaggio viene visto come modo per vivere una sorta di vita parallela, uno shock che potrebbe nascere dalla curiosità, ma anche da una insoddisfazione generale o dalla voglia di esperienze estreme. Per i ‘malati di viaggio’ questa iniezione di adrenalina e diventa quasi una esigenza irrinunciabile. Una occasione per rompere gli schemi rigidi della vita moderna e trovare quasi una rinascita, la magia di riconnettersi con i propri sogni e una quasi infantile ansia di scoperta e di stupore.

Trovare il proprio equilibrio
Non esiste una soluzione giusta o sbagliata, una migliore o peggiore, ognuno dovrà trovare quale scelta sia più adatta per il proprio benessere sia fisico che mentale. L’importante è mettere nelle scelte il giusto equilibrio.

Il problema nasce quando chi vorrebbe concedersi un viaggio vi rinuncia per paure infondate, precludendosi un grande piacere e restando vittima dei rimorsi; allo stesso modo è un problema quando l’ansia del viaggio spinge a vivere situazioni estreme che trasformano la ipotetica vacanza in una auto-tortura.

Viaggiare per crescere
Le ricerche confermano che l’attitudine al viaggio e alla scoperta dipende molto dalle esperienze precedenti accumulate. Per questo sarà molto importante lo stimolo dei genitori nello sviluppare nei figli determinate attitudini. Se insegneremo ai nostri figli il piacere della scoperta di sicuro una volta cresciuti manterranno questo desiderio di conoscere il mondo in tutte le sue sfumature.

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