MANGIARE BENE

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Che differenza c'è tra la dieta scardale e quella dissociata? Eccoti una panorama sui vari tipi di dieta e i loro punti di forza, per una scelta su 'misura'.

Il tuo peso forma è la tua ossessione e adesso che si avvicina la primavera vuoi cercare un tipo di dieta che ti aiuti a perdere i chili di troppo? Sui giornali vediamo spesso citate la 'scardale, la 'dissociata' oppure la dieta 'a zona', ma quale tipo di regime alimentare viene proposto con questi nomi? Quali sono le restrizioni e in quanto tempo si possono ottenere dei risultati?Vediamo insieme una panoramica di alcune diete tra le più famose con i loro punti di forza e quelli di debolezza.

LA DIETA 'SCARDALE'

Nata negli anni 70 questa dieta è stata ideata dal dr Herman Tarnower, un cardiologo americano, che proprio in America ha pubblicato un libro bestseller "The Complete Scarsdale Medical Diet" arrivato alla 42° edizione. Si tratta di una dieta iperproteica che prevede una drastica riduzione dei carboidrati e dei grassi. La dieta assicura risultati eccezionali in appena 14 giorni con un dimagrimento di circa 450 grammi al giorno, ma terminato questo periodo è necessario sospenderla per poi eventualmente riprenderla come mantenimento.

La scardale, come tutte le altre diete, può essere seguita dalle persone sane che non abbiano malattie o disturbi in corso. Le sue regole fondamentali sono: iniziare con una colazione a base di caffè, tè e agrumi, pranzare o cenare con alimenti proteici, evitando quelli ricchi di carboidrati, tutti gli alimenti devono essere privi di condimenti. Perché la dieta funzioni non è necessario pesare gli alimenti ma mangiare esattamente i cibi indicati senza fare sostituzioni, fare spuntini solo con carote e sedano, condire la verdura cruda solo con limone ed aceto, cucinare la carne priva delle parti grasse, senza olio o grassi animali, non bere alcool.

Punti di forza: rapida perdita di peso, una selezione di cibi molto varia, semplicità e praticità.                

Punti deboli: essendo una dieta altamente restrittiva c'è la possibilità che non appena si sospenda la restrizione si riprendano molto in fretta i chilogrammi persi. 

LA DIETA 'DISSOCIATA'

E' la dieta più ragionevole, è piuttosto semplice e completa e permette un'alimentazione variata. Consiste nel separare e associare gli alimenti in base alla loro componente nutrizionale: non devono mai essere associati nello stesso pasto i carboidrati (gli amidi e gli zuccheri) con le proteine. Gli alimenti 'neutri' sono le verdure, i grassi e le spezie che possono essere associate sia con i carboidrati che con le proteine.

Mai unire un 'primo' piatto con un 'secondo' quindi pasta con carne (ad esempio lasagne oppure polenta e braciola), niente panino al prosciutto. Possono invece essere associate la pasta, i latticini e la carne con la verdura. La frutta va consumata senza esagerare perché è molto zuccherina.

Punti di forza: è una dieta che può essere fatta da tutti, aiuta a nutrirsi in modo sano ed equilibrato.         

Punti deboli: la dieta favorisce, grazie alla corretta associazione degli alimenti, la digestione e l'assorbimento dei vari nutrienti ma non è sempre confermata la sua capacità di far dimagrire.

DIETA A ZONA

E' stata ideata dal dr Barry Sears (medico scienziato americano laureato in biochimica) alla fine degli anni '80. E' una dieta efficace che si basa sulla ricerca dell'equilibrio fisico e mentale (chiamata da lui 'zona') grazie al controllo degli ormoni: riduce l'insulina ed aumenta il glucagone, il suo ormone antagonista. La dieta riesce a far perdere il grasso modulando i livelli di insulina in modo tale che il corpo possa usare il grasso corporeo come combustibile. Per il dr Barry Sears sono gli ormoni a donarci in benessere fisico e ciò si ottiene fornendo al fisico le calorie provenienti per il 40% dai carboidrati, il 30% dalle proteine e il 30% dai grassi. Con le percentuali 40.30.30 si intende la quantità assoluta di nutrienti da assimilare (carboidrati, proteine e grassi) per ogni pasto così da ottenere una corretta risposta ormonale del nostro organismo.

Punti di forza: Questo tipo di regime alimentare non è solo efficace e pratico, ma riesce a far perdere peso all'individuo a lungo in modo sano rimanendo energico e vitale.

Punti deboli: è efficace solo se si riesce ad associare un'attività fisica costante.

LA DIETA A 'PUNTI' 

Questa dieta è nata negli anni 70 ed è stata ideata dal dietologo italiano Guido Razzoli. Le regole sono poche e semplici: ogni persona ha a disposizione 40/60 punti per giorno. Ad ogni alimento corrisponde un punteggio (da 0 a 100). Ogni alimento costa un certo numero di punti a seconda delle sue caratteristiche nutrizionali. La scelta del menu quotidiano si basa sul rispetto di un vincolo numerico stabilito in base al peso della persona. Una donna che pesa 60 kg avrà un bonus di 18-24 crediti che dovrà spendere con razionalità durante la giornata. Sono permessi la carne, il pesce, i grassi, come l'olio d'oliva, le salse come la maionese mentre sono assolutamente banditi i dolci.

Punti di forza: l'unico punto di forza è che il soggetto è costretto a pesare gli alimenti per dargli un punteggio.

Punti deboli: La dieta ha una ripartizione dei macronutrienti sbilanciata verso proteine e grassi, inoltre non si basa sul calcolo delle calorie e il meccanismo del punteggio può essere complesso.

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