Primi freddi, che fare? Coprirsi, certo. Ma anche mettere in atto delle sane abitudini alimentari. Dunque è bene introdurre nella dieta i cosiddetti elementi dinamogeni, ovvero dispensatori di forze. Si tratta dei carboidrati complessi, necessari a dare energia e calore. Non si tratta di un invito a divorare teglie di lasagne, però. Perché i carboidrati da privilegiare sono i legumi, il riso, il miglio, l'orzo e la segale.
Formidabili distributori di energia al cervello e all'organismo. Con caratteristiche specifiche: i cereali integrali, ricchi di potassio e magnesio, evitano l'affaticamento e la debolezza. Semi, fagioli e noci donano energia di lunga durata. Per completare la dieta dei primi freddi, oltre a un giusto carico di proteine (il 20 -30% al giorno), sono essenziali le vitamine del gruppo B, che attivano gli enzimi vitali.
Dunque, ben vengano il lievito di birra, le verdure a foglia verde e le arance, bietole e salmone, germe di grano e uova, banane e carote, sardine, ceci, prosciutto e latticini. Tutti cibi che contengono le diverse vitamine appartenenti al gruppo B. Per chiudere in bellezza, e aumentare l'immunità alle infezioni virali, ottima la lecitina, ricca di fosforo. La trovate nei legumi, nei tuorli, nel fegato, nella soia e nelle noci. Che l'inverno avanzi pure, le difese sono pronte...
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