GIARDINAGGIO

Le piante provano dolore?

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Le piante sono vive, ma non provano dolore, anche se hanno dei meccanismi di difesa

Non strappare la fogliolina alla pianta, perché potrebbe soffrire? Ti è mai capitato di dire una frase simile a un bambino? Se lo hai fatto, sicuramente non hai riflettuto sul reale dolore provocato all’albero, ma volevi insegnare il rispetto per il verde.

Dato che le piante non hanno recettori del dolore, nervi o cervello, non provano dolore come lo intende l’uomo. Sradicare una carota o tagliare una siepe non è una forma di tortura botanica e puoi addentare quella mela senza preoccupazioni. Tuttavia, sembra che molte piante possano percepire e comunicare stimoli fisici e danni in modi più sofisticati di quanto si pensasse.

Ci sono piante che hanno capacità sensoriali importanti. Per esempio, la Venere acchiappamosche fa crollare rapidamente le sue foglie in risposta al tocco, un adattamento che potrebbe servire a spaventare potenziali erbivori.

Sebbene queste piante mostrino visibilmente una chiara capacità sensoriale, recenti ricerche hanno dimostrato che altre piante sono in grado di percepire e rispondere a stimoli meccanici a livello cellulare. Arabidopsis (una pianta di senape comunemente usata negli studi scientifici) invia segnali elettrici da foglia a foglia quando viene mangiata da bruchi o afidi, segnali per aumentare le sue difese chimiche contro gli erbivori.

Il segnale di allarme elettrico non è equivalente a un segnale di dolore e non dovremmo antropomorfizzare una pianta ferita come una pianta che soffre. Le piante hanno capacità eccezionali di rispondere alla luce solare, alla gravità, al vento e persino a minuscole punture di insetti, ma (per fortuna) i loro successi e fallimenti evolutivi non sono stati modellati dalla sofferenza, solo dalla semplice vita e morte.

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