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Lentamente muore, il testo: è di Pablo Neruda o di Martha Medeiros?

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I versi della poesia “lentamente muore”
“Lentamente muore” è un testo poetico che invita a vivere pienamente la vita e fa riflettere sull’opportunità di accogliere la passione, di sperimentare il nuovo, di alimentare la curiosità, di godere della bellezza. Ma di chi è la poesia? Davvero l’ha scritta Pablo Neruda?    I versi in realtà sono di Martha Medeiros, scrittrice e giornalista brasiliana. La poesia “A morte devagar” è stata pubblicata per la prima volta nel 2000 sul giornale Zero Hora.      Lentamente muore: il testo della poesia Ecco i versi del componimento in italiano. Ogni occasione è buona per postare il testo su Facebook, Instagram, Twitter e altri social o per mandarlo tramite Whatsapp e simili, possiamo anche optare per i video che si trovano su Youtube.    Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e non cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.   Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero al bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.   Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.   Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in sé stesso.   Muore lentamente, chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare.   Muore lentamente, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.   Lentamente muore, chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.   Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.   Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

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