DONNE E LAVORO

La forza delle donne: 3 simboli dell’empowerment femminile

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Tre donne, leader nel mondo, simboli dell'empowerment femminile

Non era mai successo che tre donne fossero contemporaneamente in posizioni politiche chiave nel vecchio continente. Ci riferiamo a Ursula von der Leyen, Christine Lagarde e Roberta Metsola.

Questo può essere considerato quasi un evento storico per lo sviluppo di una società più inclusiva indicando la strada all'empowerment femminile.

Ma cosa si intende per empowerment femminile?

Acquisire potere per sé e per gli altri, aprendo la strada ad un vero sviluppo della società. Spingere verso l’uguaglianza di genere può contribuire infatti ad un cambiamento effettivo delle relazioni di potere tra i generi, sia nelle relazioni interpersonali, sia in ambito collettivo (tra gli obiettivi dell’Agenda 2030), e a un futuro migliore per tutti.

Nel corso della storia, gli uomini hanno quasi sempre occupato le funzioni principali delle istituzioni o dei paesi, ma negli ultimi dieci anni si è registrata un’accelerazione della spinta verso la parità di genere ed oggi le leadership femminili sono più numerose.

Questo fenomeno è accaduto in tutti i campi, nel business - dove la presenza di donne all’interno dei Consigli di Amministrazione delle aziende è considerato da tutti gli stakeholder un fattore di creazione di valore - ma anche nel cinema, nella letteratura, e soprattutto in politica.

La parità di genere è un diritto fondamentale e va protetto e ben utilizzato dalle istituzioni europee, in vista di un mondo sostenibile e più giusto.

Ora si può dire che la parità di genere nei gruppi di vertice stia decisamente migliorando grazie anche al nuovo corso avviato da queste tre signore, considerate tra i leader più potenti nel mondo.

Ma chi sono le tre figure politiche riunite a Strasburgo per parlare di Europa?

Ursula von der Leyen  

Ha sempre respirato la politica, fin dall’infanzia, essendo figlia di un Ministro presidente della Bassa Sassonia.

Laureatasi in Medicina, decide di darsi alla carriera politica solo nel 2001, benché fosse iscritta da tempo al partito del CDU. Dopo essere stata più volte ministro nei governi presieduti da Angela Merkel, dal 16 luglio 2019 è Presidente della Commissione Europea.

Christine Lagarde

Francese, politica e avvocatessa, Ministro dell’Economia, dell’Industria e dell’Impiego nel governo francese fino al 2011, ha come merito quello di aver protetto la Francia dalla crisi economica mondiale grazie alle sue politiche fiscali.

Già l’essere stata la prima donna a dirigere il Fondo Monetario Internazionale era da ritenersi un evento straordinario e significativo nell’ambito dell’empowerment femminile, ma la signora Lagarde ha fatto segnare un altro evento storico, diventando Presidente della Banca Centrale Europea, dal 1 novembre del 2019. Soprattutto in un momento storico che sta esaltando il ruolo delle Banche Centrali, Christine Lagarde è considerata unanimemente una delle persone più potenti del mondo.

Roberta Metsola

Maltese, 43 anni, avvocatesca specializzata in diritto e politiche europee. Appassionata di politica, raggiunge la prima posizione di rilievo il 12 novembre 2020 quando viene eletta prima vicepresidente vicaria del Parlamento Europeo. Il 18 gennaio 2022 è stata eletta Presidente del Parlamento Europeo e, attualmente, è la più giovane presidente ad essere stata eletta nella storia del Parlamento Europeo.

Queste tre donne hanno deciso di seguire la loro passione, di sfidare aree dominate dagli uomini, di essere un esempio, e quindi dare voce a tutte quelle donne che non si sentono pronte o che non hanno ancora il coraggio di tirare fuori e sviluppare il proprio potenziale.

Non resta che muoversi sulla loro scia.

Perché le donne, soprattutto in tempi e situazioni di crisi, sono più propense ad ascoltare, sono dotate di empatia ed intuizione quando decidono di mettersi in gioco. Inoltre, sono più motivate e non badano particolarmente a come possano apparire nel rapporto con gli altri o ad affermare se stesse, tratti, questi ultimi, più propriamente maschili. Al contrario, puntano ai risultati sul lungo periodo, con la speranza che, presto, non abbiano più bisogno di dimostrare di essere al pari degli uomini.

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