MUSICA

Il video musicale del mese: Exuvia di Caparezza, testo e significato

LEGGI IN 3'
Il titolo è significativo ed il video è record di click su YouTube, ecco l'exuvia di Caparezza

MARZO 2021 – Si chiama Exuvia ed è il nuovo singolo di Caparezza, che torna a portare novità in campo musicale, a distanza di quattro anni dal suo ultimo progetto. Il video della canzone, forte ed orecchiabile come la maggior parte dei pezzi di Michele Salvemini, al secolo appunto Caparezza, è diventato trend su YouTube nel giro di pochi giorni.

Il significato ed il testo della canzone sono di un certo tipo e già il titolo dell’opera la dice lunga sulla filosofia che c’è dietro. Ed infatti, l’exuvia sono i resti del corpo di alcuni tipi di insetti dopo la loro evoluzione o trasformazione, esattamente i concetti che Caparezza ha voluto condividere con i suoi fan, dimostrando di essere un artista in continuo cambiamento.

In poche parole, il rapper pugliese con Exuvia si è aperto ad una nuova fase della sua musica e il testo della canzone lo fa capire in modo esplicito. Si spiegano le ali, si cambia pelle, non si dimenticano le radici ma si va avanti.

Exuvia di Caparezza, testo integrale

 

È una notte che ispira, è una notte che chiama nel bosco

È una notte che spia, è una notte di sguardi che ho addosso

Di ricordi che latrano come avessero visto il demonio

 

Sto scavando dentro di me così tanto che schizzo petrolio

È il mio rito iniziatico ma non ho aculei nel corpo

 

Vado da “Mea culpa” ad “Ego me absolvo”

 

Sono una larva sporca nel mondo

 

Faccio Manolo sopra quel tronco, rischio un bel tonfo

 

E sarà tutto nuovo come da neonato con la pancia all’aria

 

Dopo il mio passaggio dalla pancia all’aria

Schizzo gli occhi fuori dalla faccia, Lamia

Non sto più nella pelle, mama

 

Fuori di me, exuvia, spiego le ali, au revoir

Un'altra chance escludila, gioco alla pari con l'età

Passati appassiti, appassiti come quadranti di Dalì

Passati parassiti, parassiti, fame di me, cannibali

Exuvia

 

Exuvia

 

Guardo i video che ho fatto, ho la voce e l’aspetto di un altro

Il mio autoritratto, ha i colori in еterno contrasto

Mi sono preso i miei spazi, ma ho lasciato che il tempo fuggisse

Faccio un mucchio di cambi quindi adesso chiamatemi mister

Sono ancora alla guida, tengo il piede alzato da quel freno

Anche se della vita prendo sempre il lato passeggero

Quello che è stato l'ho già silurato

Ogni mio scatto è di prassi bruciato

Non dimentico le radici perché tengo alle mie radici

 

Ma ci ritornerò quando sarò inumato

 

I miei dubbi hanno dei modi barbari:

 

Invadenti e sono troppi

 

Il segreto è fare come gli alberi:

 

Prima cerchi, dopo tronchi

Chi ti spinge dopo quella soglia?

Se non è la noia, sarà il tuo dolore

L'occasione buona per andare altrove, tipo fuori

 

Fuori di me, exuvia, spiego le ali, au revoir

Un'altra chance escludila, gioco alla pari con l'età

Passati appassiti, appassiti come quadranti di Dalì

Passati parassiti, parassiti, fame di me, cannibali

Exuvia

 

(Sottoposto al rituale, obbedisco)

Exuvia

(Come fosse il rituale di un sottoposto)

Exuvia

(E comincio a cantare il mio nuovo disco)

Exuvia

(Come queste cicale dal sottobosco)

Exuvia

Sottoposto al rituale, obbedisco

Exuvia

Come fosse il rituale di un sottoposto

Exuvia

E comincio a cantare il mio nuovo disco

 

Exuvia

 

Come queste cicale dal sottobosco

 

Fuori di me, exuvia

Fuori di me, exuvia

Exuvia, exuvia

Exuvia, exuvia

Exuvia

Ti potrebbe interessare anche:

Iscriviti alla newsletter di donnad

Leggi tanti nuovi contenuti e scopri in anteprima le iniziative riservate alla community.