Papa Francesco è morto il 21 aprile 2025: le frasi e le citazioni del Santo Padre lo fanno sentire ancora vicino. Il pontefice, infatti, si è distinto anche per le sue parole e riflessioni sulla vita, sull'amore, sul lavoro, sulla pace.
Ecco, dunque, la selezione di frasi celebri e citazioni di Papa Francesco, da rileggere per ricordarlo ancora:
Mostriamo la gioia di essere figli di Dio. [...] E’ un servizio prezioso che dobbiamo dare a questo nostro mondo, che spesso non riesce più a sollevare lo sguardo verso l’alto, non riesce più a sollevare lo sguardo verso Dio.
Le crisi e i fallimenti, anche se dolorosi, sono importanti, perché ci insegnano a dare a ogni cosa il giusto peso, a non attaccare il cuore alle realtà di questo mondo, perché esse passeranno: sono destinate a tramontare.
Dobbiamo riscoprire i carismi, perché questo fa sì che la promozione del laicato e in particolare della donna venga inteso non solo come un fatto istituzionale e sociologico, ma nella sua dimensione biblica e spirituale.
Questo è l’invito del Signore oggi: non abbiamo paura di fare il primo passo: ci vuole coraggio per farlo, ma non abbiamo paura.
Quanto è difficile, nel nostro tempo, prendere decisioni definitive! Ci seduce il provvisorio. Siamo vittime di una tendenza che ci spinge alla provvisorietà… come se desiderassimo rimanere adolescenti.
Senza contemplazione, è facile cadere in un antropocentrismo squilibrato e superbo, l’“io” al centro di tutto, che sovradimensiona il nostro ruolo di esseri umani, posizionandoci come dominatori assoluti di tutte le altre creature.
Il sogno di Dio è l’unità, l’armonia e la pace, nelle famiglie e nel mondo, frutto della fedeltà, del perdono e della riconciliazione che Lui ci ha donato in Cristo. Egli chiama le famiglie a partecipare a questo sogno e a fare del mondo una casa dove nessuno sia solo, nessuno sia non voluto, nessuno sia o escluso.
Dio non si ferma mai: trova mille modi per arrivare a tutti e a ciascuno di noi, là dove ci troviamo, senza calcoli e senza condizioni, aprendo anche nelle notti più oscure dell’umanità finestre di luce che il buio non può coprire (cfr Is 9,1-6).
Saremo uomini e donne di risurrezione, uomini e donne di vita, se, in mezzo alle vicende che travagliano il mondo - ce ne sono tante oggi -, in mezzo alla mondanità che allontana da Dio, sapremo porre gesti di solidarietà, gesti di accoglienza, alimentare il desiderio universale della pace e l’aspirazione ad un ambiente libero dal degrado.
Nessuna pace è possibile laddove non c’è libertà religiosa o dove non c’è libertà di pensiero e di parola e il rispetto delle opinioni altrui. Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo!
La misericordia di Dio! Un amore così grande, così profondo quello di Dio verso di noi, un amore che non viene meno, sempre afferra la nostra mano e ci sorregge, ci rialza, ci guida.
Sì, la risurrezione di Gesù è il fondamento della speranza: a partire da questo avvenimento, sperare non è più un’illusione. No. Grazie a Cristo crocifisso e risorto, la speranza non delude!
Una vita senza sfide non esiste e un ragazzo o una ragazza che non sa affrontarle mettendosi in gioco, è un ragazzo e una ragazza senza spina dorsale!
(...) Il lavoro ci rende simili a Dio, che è Creatore, ed è anche un Artigiano. E il lavoro è un luogo di vocazione, non è un luogo di stallo, di parcheggio. La mia vocazione mi porta ad andare avanti nel lavoro, nella creatività. (…)
Giuseppe si fida di Dio, accetta il sogno di Dio sulla sua vita e su quella della sua promessa sposa. Così entra nella grazia di chi sa vivere la promessa divina con fede, speranza e amore.