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Viaggio in Bosnia Erzegovina: dalla guerra ai messaggi di pace di Medjugorje

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La Jugoslavia, lo sappiamo, è stata scenario di una delle ultime grandi guerre che hanno sconvolto un'intera popolazione e delineato nuovi confini

Iniziamo il nostro viaggio da Sarajevo, la città che si pone come perfetto crocevia tra l’ovest e l’est del  continente. A dispetto di quanto avrebbe voluto la guerra etnica, la capitale della Bosnia Erzegovina è una città che ha subito diversi influssi europei, ma anche turchi e ottomani e quindi ha sempre avuto la prerogativa di essere una città multietnica, anche se oggi risulta più difficile scorgere questa caratteristica. Si avverte la frattura della guerra anche nella città nuova in cui alcuni edifici sono ancora distrutti, forse a memento di quanto accaduto.

Dopo aver visitato la capitale non si deve fare a meno di proseguire il proprio viaggio verso Medjugorje.

Emblema dell’identità cattolica croata, Medjugorje è anche il simbolo della pace. Regina della Pace è infatti l’appellativo dato alla Madonna che sei ragazzi avrebbero visto in uno stato d’estasi a partire dal giugno del 1981.

Da quel giorno sono migliaia i fedeli che si recano in viaggio a Medjugorje per un loro percorso di fede e per pregare. La Madonna ricorrerebbe ancora ai sei ragazzi, infatti, per poter portare i suoi messaggi.

Il primo e più importante è proprio quello che riguarda la pace dell’umanità, possibile solo nella fede.

Sia per chi è credente che per chi è un semplice viaggiatore, una visita a Medjugorje  non può non lasciare delle impressioni fortissime per l’intensa devozione che pervade chi vi si reca in pellegrinaggio.

Un viaggio quindi tra le debolezze e le atrocità, che l’uomo può arrivare a compiere, e la speranza della fede.

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