Anche grazie al volano delle Olimpiadi (al via il 10 febbraio), Torino ha reagito alla crisi industriale e oggi mette in scena uno spettacolo sorprendente, fatto d’arte e partecipazione, rivoluzioni urbanistiche e innovazione tecnologica. Una metropoli che sta per diventare il centro del mondo: rinnovata, piena di angoli da scoprire o riscoprire.
Mostre a cielo aperto
La città è diventata un magico set grazie alle recenti e numerose trasformazioni urbanistiche: la più rivoluzionaria è la cosiddetta Spina centrale, 12 chilometri di viale che corrono da nord a sud, sul vecchio tragitto della ferrovia, arricchiti da opere d’arte come la fontana igloo di Mario Merz. Ma la trasformazione comprende anche il restyling di piazza Solferino, dove spicca il monumento simbolo delle Olimpiadi: il dente del gigante di Richi Ferrero. E le "Luci d’artista", una serie di installazioni luminose che punteggiano chiese, palazzi, vie centrali e periferie, e che permettono di ammirare la città con uno sguardo diverso. Per arrivarci: ecco la nuovissima linea della metropolitana, attesa da anni, che collega, in 11 fermate, Collegno a Porta Susa.
Grandi palcoscenici
Oltre alla rinnovata architettura, ciò che colpisce è la vivacità culturale. «Un teatro tradizionale, un’ex fabbrica come le Fonderie Limone, gli studi cinematografici Lumiq, un vecchio cinema ristrutturato sono i luoghi che ospiteranno spettacoli sui temi della modernità: scienza, guerra, biotecnologia, finanza e politica» dice Marina Bertiglia, assistente del regista Luca Ronconi a cui è stato affidato il Progetto Domani, il più ambizioso programma culturale delle Olimpiadi. Gli spettacoli, cinque come i cerchi olimpici, si svolgono in luoghi insoliti e insolito è il programma (per informazioni, tel. 800235333, oppure www.tea trostabiletorino.it). «Chi pensa di trovare lo stesso Ronconi ovunque resterà sorpreso» racconta Walter Le Moli, attuale direttore del Teatro stabile. «Sono infatti spettacoli diversissimi: da Shakespeare a Vittorio Foa».
Tesori nascosti
Per gli amanti dell’arte, 52 grandi eventi. Con lo sterminato programma delle Olimpiadi della cultura (trovate tutto sul sito www.torino2006.org) Torino si apre al mondo e agli artisti internazionali. Con la Manon Lescaut di Puccini, al Teatro Regio fino al 25 febbraio (tel. 0118815557), l’attore francese Jean Reno debutta nella regia lirica, mentre il compositore estone Arvo Pärt presenterà il 15 febbraio nel Duomo La tela traslata, ispirata alla sacra Sindone (tel. 0114424777). Il colore bianco, spettacolo di danza e arte circense ispirato alle saghe medievali islandesi, è invece opera dell’italiano Giorgio Barberio Corsetti e della coreografa francese Fatou Traoré e si svolgerà nel parco della Tesoriera fino al 25 febbraio (tel. 01188 15259). Per gli amanti dell’arte contemporanea la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ospita la personale dell’artista giapponese Takashi Murakami (tel. 0113797600). Ma Torino offre anche delle occasioni uniche per ammirare i suoi tesori architettonici: in Duomo, fino al 30 aprile, è stato predisposto un percorso sotterraneo che comprende la cripta della Basilica di Santa Maria e l’abside battesimale di San Giovanni, mai aperte prima al pubblico. Mentre, fino al 19 marzo, la Biblioteca Reale mette in mostra i capolavori di Leonardo da Vinci, fra i quali il famosissimo Autoritratto, e il Cristo Crocefisso di Michelangelo (tel. 800329329). Siete invece appassionati di cinema? Il capoluogo piemontese promette sorprese: 20 storiche pellicole italiane, da De Sica a Pasolini, restaurate e sottotitolate in inglese per i visitatori stranieri, al cinema Massimo di via Verdi. E Cabiria, girato proprio a Torino nel 1914, che sarà presentato restaurato al pubblico al Teatro Regio il 20 e il 21 marzo. Mentre nella Mole Antonelliana, che ospita al suo interno il Museo del cinema, sarà possibile ammirare cimeli rari e foto dei divi più famosi (tel. 0118138511).
Percorsi doc
«Torino è una città raffinatissima e molto sobria, che riesce a unire l’antico splendore di Palazzo Madama al moderno slancio dei siti olimpici: ai miei ospiti vorrei mostrare proprio questo». La stilista Cristina Tardito, creatrice del marchio Kristina Ti, è una degli 80 torinesi doc scelti per diventare ambasciatori olimpici e far scoprire Torino agli ospiti illustri. «Mi piacerebbe guidarli per i nostri bar, oppure portarli in canoa, sul Po». Tra i tanti tedofori reclutati per le Olimpiadi c’è anche Luciana Littizzetto, comica e torinese purosangue: «Le Olimpiadi sono la punta dell’iceberg di un movimento che a Torino c’è già da un po’ di anni» dice. «I giovani artisti trovano luoghi dove esporre le loro opere e per chi lavora nel cinema o nello spettacolo le occasioni sono aumentate». Tra i percorsi per svelare una città inedita, anche quello culinario. «Le cene con gli autori sono nate pensando all’idea letteraria di convivio» racconta Giuliano Soria, presidente del premio Grinzane Cavour, da 25 anni motore culturale in città (tel. 0118100111). «Dal 13 al 23 febbraio, si potrà cenare in cinque ristoranti di Torino e Piemonte insieme a grandi scrittori italiani e stranieri che commenteranno, con letture, i menu ispirati alla montagna» dice Soria. «Un esempio? Giorgio Faletti, astigiano, racconterà la sapienza gastronomica delle colline. Luis Sepúlveda quella grandiosa della Patagonia».