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In maschera tra i monti

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Il Carnevale dei Matòci è animato da tradizionali maschere di legno dette facère.Il carnevale di Sauris, piccolo borgo della Carnia, ha una tradizione molto antica legata a due particolari maschere locali: Rölar e Kheirar.

Il Carnevale è una festa tradizionale associata più spesso a città quali Venezia, Viareggio e Putignano rinomate per i loro carri allegorici, le sfilate in maschera e le altre manifestazioni sempre molto suggestive. Ci sono però alcune località montane che hanno riti carnevaleschi popolari altrettanto antichi ed affascinanti che riescono a creare un particolare connubio tra le attività sportive invernali quali lo sci e la festa più pazza dell'anno.

In Val Gardena sulle Dolomiti del Trentino-Alto Adige, il carnevale è sentito particolarmente dagli abitanti del luogo e dai turisti che vengono coinvolti in allegri festeggiamenti sulla neve. Il pomeriggio del 3 marzo nel centro della bellissima Ortisei avrà luogo il gran 'Corteo di Carnevale' con una conclusiva premiazione delle migliori maschere e nella stessa giornata a Selva di Val Gardena sfilerà un colorato e fantasioso corteo formato da oltre 100 maestri di sci delle tre scuole della Val Gardena: Ortisei, Santa Cristina e Selva.

Sempre in Trentino ma questa volta in Valfloriana, una decina di minuscole frazioni a sud-ovest della Val di Fiemme, viene celebrato ogni anno il Carnevale dei Matòci. Le tradizionali maschere di legno, dette facère, fanno rivivere antiche tradizioni locali in un lungo corteo di personaggi che, indossati i costumi sgargianti, proseguono di villaggio in villaggio fino a raggiungere la piazza principale del comune di Casatta. Per arrivare alla meta i "matoci" devono superare una serie di ostacoli ed impegnarsi in scanzonati "botta e risposta" satirici, una consuetudine che richiama l'antico sistema di dazi e pedaggi che venivano pagati per passare da un paese all'altro. Giunti a Casatta i "matoci" vengono accolti da maschere guidate da "arlecchini" che danno il via alla festa con balli, scherzi, dolci e vin brulè. La Vafloriana è un ottimo punto di partenza per chi ama gli sport invernali infatti si trova vicino alle prestigiose stazioni sciistiche dei comprensori di Fiemme e di Fassa.

Il carnevale di Sauris, piccolo borgo della Carnia, ha una tradizione molto antica legata a due particolari maschere locali: Rölar e Kheirar. Queste due tipiche figure del carnevale saurano fanno da capofila a due sfilate parallele: quella delle brutte maschere, la 'Scheintena schembln', abbigliate con vesti sfarzose e rozze e quella delle belle maschere, la 'Scheana schembln', vestite con vezzosi abiti locali. Tutti i personaggi hanno il volto rigorosamente coperto da un fazzoletto o una maschera in legno.

La sfilata prosegue fino a raggiungere la frazione di Sauris di Sopra dove si aggiungono al corteo i turisti armati di lanterne accese, il corteo prosegue poi, sempre a piedi, per un antico e suggestivo percorso notturno tra le secolari abetaie innevate raggiungendo Sauris di Sotto. Dopo il tragitto per le vie del paese si arriva al punto di ristoro sotto un tendone riscaldato dove è possibile gustare  i prodotti tipici della valle (prosciutto, minestrone d'orzo e fagioli, crauti, cotechino, dolci ) e proseguire i festeggiamenti della serata con danze ed allegria. Sauris è rinomata per le sue piste da sci di media difficoltà come la rossa Richelain, per i percorsi per lo sci escursionistico e per lo sci da fondo.

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