La straordinaria modernità della donna egiziana viene descritta attraverso oltre 200 reperti archeologici di grande valore provenienti da musei italiani ed internazionali: oggetti quotidiani, rossetti, ciprie, fondotinta, specchi, creme e ungenti riprodotti secondo le formule di allora, parrucche, pettini e spilloni ci svelano i segreti di tanta bellezza.
Colta, "in carriera", emancipata, ora signora della casa ora dea, considerata alla pari dell'uomo, la donna egiziana era dotata di una libertà estremamente sorprendente: poteva adottare figli, chiedere il divorzio, amministrare il patrimonio e addirittura reggere uno stato.
Una donna che però sapeva anche essere estremamente seduttiva: snella, dalle membra minute ma con fianchi larghi e seni piccoli e rotondi, secondo i canoni di bellezza di allora, usava la sua bellezza e amava esercitare il suo fascino.
Scorrendo le diverse sezioni della mostra, scopriamo così che particolare attenzione veniva prestata al trucco, ai profumi, alle essenze, alla cura delle pelle e dei capelli ma anche all'uso di monili e gioielli di oro e pietre preziose che venivano abbinati con un attento gusto cromatico.
Il percorso espositivo di oltre mille metri quadrati, arricchito da effetti multimediali, termina con una sezione dedicata all'imbalsamazione vista come momento più alto della cura del corpo per l'eternità. Assolutamente impedibili, tra gli altri, i 15 sarcofagi di grande valore artistico ed archeologico recuperati dai depositi del Museo Egizio di Torino ed esposti al pubblico per la prima volta.