DONNE E LAVORO

Disegnare una fragranza: Claudia Scattolini

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Quale magia è racchiusa in un profumo? Qual è l’alchimia che nasconde? Se è vero che l’abito non fa il monaco, il profumo in compenso rivela molto di te e della tua personalità. Claudia Scattolini - la prima creatrice di fragranze italiana uscita dalla scuola di Guerlain – ti racconta il suo mestiere e cosa si cela dietro il fascino del profumo.

Un profumo è una composizione, un affresco di materie prime che vengono scelte per mescolarsi in maniera armonica e dare vita a un’esperienza olfattiva che si incide nella memoria.

Chi lo crea? In gergo, l’artigiano-alchimista responsabile di una delle fascinazioni più potenti della natura si chiama “naso”. Claudia Scattolini però detesta quel nome e preferisce, per descriversi, il più corretto “creatrice di fragranze”.

Claudia Scattolini è una designer di piaceri impalpabili che prosegue l’antico mestiere del maestro profumiere.  

Nel 2014 il famoso parfumeur francese Nicolas de Barry, ha inserito l’eau de parfum Agrums della collezione Claudia Scattolini eau de parfum tra i 101 profumi del mondo e della storia che vale la pena provare almeno una volta nella vita. Oggi Claudia è docente universitaria e fondatrice di Fragrance Designer, un’azienda specializzata nella produzione di profumi personali e arredamento olfattivo. 

Com’è nata la tua passione per la profumeria?

Sono sempre stata appassionata di cosmetica e bellezza. Mi sono laureata in Farmacia per proseguire l’attività di famiglia e avevo già cominciato a preparare alcune formulazioni per le clienti. Il mio incontro definitivo con il mondo del profumo coincide con una storia d’amore. Quando mi sono laureata, mi sono lasciata con il ragazzo con cui stavo da quattro anni e sono andata in crisi. Era un periodo nero e volevo andarmene, così ho sostenuto l’esame per essere ammessa alla celebre ISIPCA di Guerlain - a Versailles, vicino a Parigi – che è la scuola di riferimento mondiale per la profumeria e la cosmetica. Ce l’ho fatta. La scuola è durata due anni e io sono stata la prima italiana uscita da quel contesto internazionale. A quel punto sono tornata e mi sono anche ripresa il ragazzo, che oggi è mio marito! 

Cosa significa creare un profumo?

È ancora un mestiere al 100% artigianale. La fragranza che emaniamo dice molto di noi stessi, della nostra storia, del carattere e dei gusti. Se l’abito non fa il monaco, l’odore, il profumo, lo fanno invece, eccome. Il profumo racconta immediatamente stile, inclinazioni, temperamento, abitudini svelando qualcosa, di chi lo sceglie. Ho sviluppato il mio lavoro fondando nel 2007 Fragrance Designer, una società produttrice di profumi su misura. sia per aziende sia per privati. Con questa attività posso frugare nello scrigno capiente, variegato e multicolore delle essenze di natura. Posso individuare gli aromi più vicini a ciascuna personalità, cucendoli insieme secondo le misure prese al committente e confezionare l’abito profumato più corretto - quello che esprime meglio storia, anima e immagine – per poi racchiuderlo in un packaging suggestivo.

Esiste una via femminile al profumo? 

Non me lo sono mai chiesta, anche se naturalmente la linea di eau de parfum di lusso a cui ho dato il mio nome riflette il mio stile. A scuola ti danno delle regole, però poi il profumiere è come uno scrittore a cui l’editore lascia la possibilità di giocare. Quando diventi abbastanza bravo, riesci a creare qualcosa di imprevedibile. A un profumiere, tuttavia, è richiesto di perdere soggettività. La bravura sta nel creare qualcosa che rappresenta il tuo cliente e non te stesso. Maschile e femminile non sono più categorizzati come un tempo e la fragranza può essere acquistata indistintamente da chiunque la apprezzi, nonostante dal punto di vista commerciale faccia ancora comodo distinguere i profumi in base al sesso.

Hai avuto maestri che hanno segnato il tuo percorso?

Ho avuto la fortuna di avere come insegnante Jean Claude Ellena, uno dei più grandi profumieri del mondo, consacrato nell’Olimpo olfattivo dopo aver creato alcune celebri fragranze di Hermès (i Jardins e Terre d'Hermès). Lui rimane un mio punto di riferimento insieme a Jean-Jacques Etienne, che è stato presidente della Società Francese di Cosmetologia. Alle prime armi, avevo inviato a Etienne il mio profumo ROSE e in un articolo sulla rivista Fragrantica l’aveva individuato come la fragranza che più mi rappresentava. È stato il riconoscimento della mia personalità come creatrice di profumi, una soddisfazione immensa.

Cosa consiglieresti di fare a chi volesse seguire la tua stessa passione?

Prima di tutto bisogna pensare alla formazione. Non ci si può assolutamente improvvisare e le scuole sono poche. C’è ISIPCA a Versailles e la scuola di Grasse. Il prerequisito migliore è avere una laurea in chimica o farmacia perché i profumi sono parte del mondo cosmetico, si mettono sulla pelle. Avendo invece un diploma, come quello di perito chimico, si può cercare di entrare in una delle multinazionali che producono profumi in formulazione e che hanno scuole di formazione interne. L’anno scorso sono diventa docente presso l'Università di Padova tenendo un corso di profumeria nella facoltà di Farmacia. A Milano, poi, con altri docenti abbiamo fatto nascere un corso all’interno dell’Accademia Tecniche Nuove, per il quale non è necessaria una laurea. Nel mio quartier generale di Bassano del Grappa, infine, tengo numerosi corsi per conoscere le basi della profumeria, che si concludono con la realizzazione della propria fragranza personale.

Sogni nel cassetto? 

Il mio sogno lo sto realizzando adesso. Oltre all’attività di Fragrance Designer sto creando profumi per i privati, vis a vis, su misura. Creare una eau de parfum personalizzata in atelier è un’esperienza unica e un lusso per chi la indossa. In laboratorio si distilla l’animo di una persona: quel profumo rappresenta ciò che la persona vuole che il mondo veda attraverso un senso delicatissimo e infallibile come l’olfatto.

Creare una fragranza è un percorso introspettivo durante il quale capisco quali materie prime scegliere, dando un senso ad ognuna e costruendo la sua piramide olfattiva. Alla fine il committente avrà in mano la sua eau de parfum 125ml e la sua formula sarà custodita per sempre esclusivamente per lui. Quando vorrà potrà farselo fare di nuovo nello stesso modo o con qualche variazione, per esempio secondo la stagione o l’umore del momento.

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