DONNE E LAVORO

Cambio vita, vado a fare la pasticciera

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Segui passo dopo passo il percorso professionale che ha portato una donna a reinventarsi, diventando pasticciera e aprendo un'attività di successo. Vanna Scattolini di Madamadorè – pasticceria artigianale e insolite dolcezze – condivide con te la propria esperienza di imprenditrice di successo.

Madamadorè è una minuscola pasticceria in Valpolicella - a Fumane, tra le colline che producono il vino veronese più famoso del mondo – aperta nell'ottobre 2015 da Vanna Scattolini, ex impiegata amministrativa e donna intraprendente.

In un batter d'occhio Vanna ha fatto un ottimo lavoro, pur non essendo nata pasticciera. Per anni ha maneggiato più contabilità che dolcezze - limitandosi ad infornare come dilettante appassionata - fino a quando non ha deciso di dare una svolta alla sua attività.

Attraverso le sue parole, puoi seguire passo dopo passo il percorso professionale che l'ha portata a reinventarsi, aprendo un'attività di successo.

  • Qual è stata la molla che ti ha fatto decidere: "Mollo tutto e faccio la pasticciera"?

Ho fatto per 24 anni lo stesso lavoro. Non so se è stata colpa dei fatidici 40 anni o perché ho sempre amato la pasticceria - mi dava più stimoli di un lavoro che ormai sembrava essersi cristallizzato – ma a un certo punto ho deciso che dovevo investire sulla mia passione. È stato un passo importante, perché ha coinvolto tutta la famiglia, sia dal punto di vista economico sia per il tempo che devo dedicare alla nuova attività: le mie ore di lavoro sono passate da 4 a 14!

  • Quali sono stati gli step importanti per aprire Madamadorè?

Ho accelerato la mia preparazione tecnica. Negli anni avevo frequentato vari corsi di pasticceria ma ho avuto bisogno di intraprendere un percorso professionale più completo. Ho seguito i maestri Leonardo Di Carlo e Davide Malizia per imparare a creare monoporzioni, mignon e torte moderne, mentre con Omar Busi ho approfondito la cioccolateria. Nel frattempo ho cercato la location perfetta per me e l'occasione si è presentata con questo locale proprio a fianco alla chiesa, nella piazza centrale. Ci tenevo a rimanere qui a Fumane, sia per la scuola dei miei figli sia per vivacizzare un po' il paese in cui vivo.

  • Che idea ti eri fatta della tua attività?

Inizialmente pensavo a un laboratorio artigianale con pasticceria da asporto ma il progetto si è evoluto in un piccolo locale in cui ti puoi fermare anche a prendere un buon caffè e fare colazione al volo.

  • A chi ti sei rivolta per progettare Madamadorè?

Non sono partita dall'idea di un architetto, bensì ho chiesto direttamente l'assistenza a tre diverse aziende specializzate del settore. Ho scelto tra le loro proposte e mi sono affidata al mio gusto personale. Tenevo moltissimo ad avere il laboratorio a vista, in modo che i clienti potessero vedere il lavoro "dietro le quinte" e credo di avere avuto ragione: quando si accorgono che ci sono dei dolci in lavorazione, vedo i loro occhi brillare.

  • Che tipo di pasticceria hai scelto di proporre?

Madamadorè è specializzato in "insolite dolcezze", come dice l'insegna. Ci sono bicchierini, mousse, cupcakes rivisitate, mignon particolari ma anche tante proposte classiche. Per esempio, mi sono resa conto che non posso assolutamente fare a meno di preparare bignè in quantità. Cerco di aggiungere il mio gusto personale in tutto, attingendo a tutto ciò che ho imparato negli anni e rimescolando le carte. La soddisfazione più grande è riuscire a creare un dolce originale che viene apprezzato dalla clientela, come il pandorè - un mix tra panettone e pandoro con glassatura e mandorle - oppure il panettone all’albicocca o al cioccolato e zenzero.

  • Quali sono i tuoi punti forti, su cui hai fatto affidamento? 

Ho scelto di fare poche cose ma ottime, per non rischiare di essere dispersiva. Ho puntato sulla qualità delle materie prime, sulla freschezza degli ingredienti. Dal punto di vista gestionale, sono stata avvantaggiata dall'esperienza lavorativa pregressa e anche dal supporto di mio marito, che si occupa tuttora di contabilità aziendale.

Le parole che preferisco per descrivere il mio percorso in pasticceria sono: passione, costanza, curiosità e sacrificio. Sono stati i miei ingredienti segreti, insieme alla pianificazione.

  • Devi fare i conti con dei punti deboli?

Sicuramente un punto debole dal punto di vista commerciale è proprio la collocazione della mia attività: è al centro di un paese ma in una valle. Devi venire qui apposta, non è un luogo di passaggio. Di buono c'è che le persone che vivono in questa zona sono abituate a muoversi in macchina e non esitano a percorrere qualche chilometro se desiderano una cosa buona.

Quando ho aperto mi sono affidata soprattutto al passaparola e ha funzionato: la clientela aumenta lentamente ma in maniera costante. Se dovessi dare un consiglio a chi vuole percorrere una strada analoga alla mia, direi di fare un po' di pubblicità locale e magari di curare la propria pagina su Facebook. Quando Madamadorè ha ricevuto la prima segnalazione su Tripadvisor - molto utile soprattutto durante la stagione turistica - abbiamo gestito direttamente il nostro profilo.

  • Chi è il tuo cliente ideale? 

La mattina, chi si ferma a gustare i lievitati per colazione. Sono molto orgogliosa delle mie brioches! Poi ci sono le signore più anziane che vengono a gustarsi un dolcetto con le amiche e al pomeriggio ci sono le merende del dopo scuola.

  • Hai avuto accesso a fondi per l'imprenditoria femminile?

Ho aderito a un bando della Regione Veneto. Non sono riuscita ad accedervi per un soffio ma non è ancora detto, le graduatorie sono ancora mobili. Consiglio di spulciare bene tutti i bandi possibili, perché le condizioni sono vantaggiose, soprattutto per le giovani donne.

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