Cerchiamo di capire quali scarpe è davvero meglio non indossare, sia per la salute del bimbo che della mamma. Il classico tronchetto, o in generale la scarpa o lo stivale con 'rialzo' è da evitare sia in gravidanza che nei primi mesi di allattamento prima di tutto per un motivo molto semplice: il reale pericolo di caduta.
Gravidanza e parto mettono a dura prova il fisico della donna. Quando la pancia (e anche il peso) cresce, stare in equilibrio stabile potrebbe essere un compito davvero troppo arduo. Lo stesso vale nei primi mesi di allattamento quando le forze sono risicate e il rischio scivolo è sempre dietro l'angolo.
Già dal secondo mese il corpo assume una posizione nuova, diciamo più comoda a sostenere il peso del nascituro. Il bacino si sposta in avanti e la schiena indietro. Ecco che usando un tacco che superi i 4 cm, l'80-90% del peso finisce sulle punte e possono verificarsi problemi alla schiena anche irreversibili senza contare il peggioramento del gonfiore di gambe e piedi.
Infine secondo Lorraine Jones, della Society of Chiropodists and Podiatrists "I muscoli e i legamenti si ammorbidiscono per i cambiamenti ormonali dovuti alla gravidanza e bisogna tenerne conto. Scarpe con i tacchi alti possono essere indossate solo occasionalmente".
Ma attenzione nemmeno con le scarpe troppo basse si è al sicuro. Le ballerine, infatti, spostano il baricentro troppo indietro e aumentano la curvatura della schiena. Secondo gli esperti dunque le scarpe più adatte dovrebbero essere comode e avere un tacco basso (massimo 4 cm).
Per qualche strappo alla regola che assecondi il vostro bisogno di sentirvi più femminili potete optare per le scarpe con le zeppe, in quanto il plateau diminuisce il dislivello con il tacco e la gomma rende la vostra camminata un po' più morbida.
Condividi