PRIMA INFANZIA

Piccoli bulli crescono

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Un problema sempre più di attualità, ma chi lo dice che il fenomeno del bullismo è legato solo alle scuole elementari e medie?

Già nella prima infanzia alcuni bambini iniziano a manifestare comportamenti prevaricatori e violenti nei confronti dei compagni , forse parlare di bullismo è eccessivo ma di certo sono molti i tipi di soprusi che già a questa età i nostri figli rischiano di subire...o di compiere . Meglio quindi essere preparati e consapevoli.

Verso i quattro, cinque anni il bambino inizia a manifestare una personalità più definita, già a questa età quindi possono rivelarsi i primi campanelli d'allarme, anche alla scuola materna si possono verificare dei primi fenomeni di "bullismo in fasce". E' forse questo il momento giusto per intervenire e cercare di correggere un comportamento che, se lasciato a se stesso, potrebbe degenerare con la crescita del bambino.

Importante quindi non sottovalutare il problema, senza creare eccessivi drammi ed affidandosi ai professionisti che hanno in gestione i nostri bimbi occorre affrontare il problema in modo cosciente e maturo. Opportuno parlare subito con gli educatori per capire se si tratta di episodi sporadici oppure ripetuti. Solo nel caso in cui sia riconosciuta l'importanza del problema far intervenire i genitori interessati.

Troppo spesso i genitori si trincerano dietro un muro di omertà e di vergogna, di orgoglio ed incapacità o poca volontà di capire. Compito di genitori ed insegnanti quindi instaurare un clima sereno di fiducia e di collaborazione. Occorre creare un clima in cui sia favorito il dialogo, un clima di serenità che permetta ai bambini di confidarsi ed ai genitori di affrontare il problema.

L'unico modo per affrontare il bullismo è quello di trasformarlo in un problema da risolvere tutti insieme, in cui il gruppo di coetanei, la classe stessa diventi promotrice di cambiamento. Occorre quindi conoscerlo, sapere di cosa si sta parlando, portare allo scoperto situazioni nascoste, per capire che il bullismo non è una via senza uscita, ma un sintomo di maleducazione ed assenza di controllo che può essere affrontato e risolto.

(Fonte: http://www.guidagenitori.it)

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