PRIMA INFANZIA

I capricci

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Il capriccio è quel desiderio improvviso che non sente ragioni e che può trasformare il nostro bambino o la nostra bambina in un essere insopportabile che vuole tutto e subito, oppure per tutto e non tollera rifiuti.

Davanti ai capricci però il dialogo tra figlio e genitore deve diventare la regola, magari provando a giocare con la loro intransigenza, il che non significa soddisfarli senza condizione ma capire che non si tratta di una sfida.

I bambini devono imparare a gestire le frustrazioni, per farlo devono avere la sicurezza di essere amati, anche quando le loro impuntature rischiano veramente di mettere a dura prova la nostra pazienza.

Spesso i bambini hanno delle crisi di pianto coleriche, con cui esprimono la rabbia per qualcosa che vorrebbero avere o che vorrebbero evitare.

Sotto i tre anni, i bambini non sono capaci di esprimere verbalmente le proprie emozioni, per questo piangono in modo estenuante. Non sanno nemmeno come controllare la rabbia, ed è inutile, cercare di far loro capire le cose con le buone o con le cattive. Meglio aspettare che si calmino, dopo di che consolarli, se ne hanno ancora bisogno.

Cosa fare durante il pianto?

Se il bambino piange per un capriccio, bisogna cercare di stargli vicino, senza però cedere, altrimenti il bambino capirebbe che questo è un buon sistema per avere ciò che vuole.

Con il tempo si insegna al bambino a dare un nome alle emozioni che prova e quindi a riconoscere e nominare la rabbia, ma anche a contenere le reazioni. Il pianto può essere causato anche dalla stanchezza, da uno spavento o più semplicemente dal dolore.

Se, per esempio, il bambino non ha dormito il pomeriggio, è facile che pianga più frequentemente e che faccia i capricci. Dice che vuole una cosa e poi la rifiuta. In questi casi bisogna essere fermi con lui, lo si deve mettere a letto spiegandogli che ha bisogno di riposare. Poco importa se il pianto continuerà anche sotto le lenzuola.


Come possono evitare i capricci i genitori?
- Ascoltando sempre  il bambino quando parla
- Motivandogli il perché non deve fare una determinata cosa
- Incoraggiandolo nei suoi successi
- Ridendo insieme
- Dedicandogli del tempo
- Dimostrandogli fiducia anche nelle piccole cose

Conoscendo bene un bambino si può riuscire a prevenire la maggior parte delle collere e dei capricci: spesso basterà distrarlo, farlo ridere o gratificarlo. Si possono anche ignorare capricci e malumori, lasciando che si dielguino per mancanza di auditorio.

Quando un capriccio è ormai scatenato potete:

- Lasciare il bambino piangere e gridare quanto vuole (qualche volta un capriccio è un grande sfogo)

- Se il capriccio è la risposta ad una proibizione o una punizione, spiegargli che i suoi urli non cambieranno niente e lasciarlo piangere di cuore.

- Richiamare la sua attenzione facendo qualcosa di inaspettato (spegnere la luce)

- Andarvene in un'altra camera: probabilmente il capriccio si calmerà se il bambino rimane solo. Se poi vi segue, dovrete cambiare camera di nuovo.

- Se il capriccio scoppia in un luogo pubblico, portare il bambino alla toilette o in macchina finchè non finisce, ma non lasciatelo mai solo: dovrete rimanere con lui, in silenzio, nella speranza che ad un certo punto di calmi.


Può capitare che, piangendo, il bambino rimanga in apnea anche per 10 secondi. Di questo non bisogna preoccuparsi perché al bambino non causa grossi problemi.
Il peggio che può succedere è che le labbra diventino blu, che abbia degli spasmi muscolari o che perda i sensi. Ma questi episodi non sono segni di epilessia né provocano danni al cervello. Scompaiono dopo i 5 anni di età.

Cosa fare:
- Mettere il bambino supino, per far affluire meglio il sangue verso il cervello
- Non mettergli niente in bocca
- Non scuoterlo
- Mantenere la calma mostrandosi tranquilli
- Non cedere al capriccio (determinerebbe altre crisi)

(Fonte: http://www.mammaepapa.it)

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