GUIDE ECO

Come smaltire l'olio fritto per non inquinare

LEGGI IN 2'
Come raccogliere e dove buttare l’olio fritto e l’olio da cucina per smaltirlo in modo corretto

Come smaltire l’olio fritto? Ce lo chiediamo dopo aver preparato le nostre ricette e il più delle volte lo buttiamo nel lavandino, ma, così, rischiamo di inquinare l’ambiente, ostruire le tubature della rete fognaria, sovraccaricare i depuratori.

Come smaltire l’olio fritto: la raccolta in cucina
Almeno in alcuni Comuni, ti danno un’apposita tanica con filtro. Al limite, puoi usare anche una bottiglia di plastica o di vetro e un colino o un altro contenitore adattabile allo scopo, quindi consulta le indicazioni del tuo Comune.

All’interno del recipiente, versa l’olio della frittura, dopo averlo fatto raffreddare, l’olio usato in cucina, ovvero quello delle conserve e delle scatolette, ma non metterci l’olio minerale ovvero quello dell’auto che va raccolto a parte.

Come smaltire l’olio fritto: dove buttarlo
A seconda di come è organizzata la raccolta nel tuo Comune, puoi portare il contenitore pieno nei centri di conferimento indicati, inserirlo negli appositi contenitori stradali oppure predisporlo per il giorno del ritiro a casa. Dunque, per avere una risposta precisa, chiedi informazioni al municipio oppure visita il sito del tuo Comune.

Se inserisci il contenitore nell'indifferenziata, può rompersi e comunque non è previsto.

Che fine fanno gli oli esausti?
Secondo i dati del Conoe, il Consorzio Nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti, ogni anno in Italia si consumano circa 1,4 milioni di tonnellate di olio vegetale. Da queste, si originano 260mila tonnellate di oli esausti; la maggior parte provengono dalle nostre case, ma la raccolta domestica per il riciclo non è al completo.

Che cosa succede se l'olio va a finire in mare, nelle falde acquifere o nel terreno? Crea una pellicola che non fa passare i nutrienti per le piante e l'ossigeno per i vegetali e gli animali, spiega il CONOE; inoltre, non consente di utilizzare i pozzi di acqua e ostruisce le tubature della rete fognaria, dunque implica dei costi maggiori per la manutenzione e lo smaltimento nei depuratori.  

In base alle stime, 1kg di olio vegetale esausto può arrivare a ricoprire un'area di 1000 metri quadrati.

E se l'olio usato viene riciclato?
Gli oli esausti vengono trattati e riciclati per la produzione di cosmetici, saponi, candele, cere per l’auto e altri prodotti oppure per produrre biodiesel, un carburante ecologico (se ci pensiamo, anche le nostre nonne riciclavano l’olio fritto per fare il cosiddetto sapone di casa).

Secondo le stime del CONOE, per ogni tonnellata di biodiesel ricavato da oli vegetali esausti, si tagliano 3,13 tonnellate di anidride carbonica, si risparmiano 1,29 metri cubi di acqua e si riducono le importazioni di petrolio per un risparmio di 21 milioni di euro.

Ti potrebbe interessare anche:

Iscriviti alla newsletter di donnad

Leggi tanti nuovi contenuti e scopri in anteprima le iniziative riservate alla community.