PRIMA INFANZIA

Come gestire un bambino violento

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L'aggressività non è sinonimo di carattere aggressivo ma di una mancanza o di uno stato d'ansia. E' spesso una modalità di comunicazione. La cosa importante è che puoi fermare questo comportamento. Come?

Il tuo bambino si arrabbia spesso, litiga ed è violento con le persone che ha vicine? Essere violenti non è un temperamento in sé fintanto non si cronicizza. Può, infatti, diventare aggressivo e attaccabrighe a causa di diverse situazioni. Quali sono?

È insicuro: soffre, a torto o a ragione, di una mancanza di affetto. È un bambino a cui potrebbe non essere prestata abbastanza attenzione. Per farsi notare, colpisce. Essere rimproverato gli permette di esistere. Deve imporsi a tutti i costi.

Il bambino non è “contenuto”: un'educazione troppo lassista, senza parametri di riferimento. Lasciato a se stesso, il bambino detiene il potere senza conoscerne i limiti.

Ha difficoltà ad esprimersi: difficoltà di linguaggio, vocabolario scarso possono portare ad esprimere con la violenza ciò che non può dire. Ma questo può riguardare anche i bambini che non hanno il diritto di parola.

Cosa fare?

Spiegagli che è inaccettabile picchiare gli altri, che picchiare non è una buona modalità di comunicazione tra gli esseri umani. Obbligalo a scusarsi con la persona colpita e fai appello alla sua empatia spiegandogli che può fare davvero molto male.  

Insegnagli ad esprimere la sua aggressività in un altro modo: digli che può negoziare con le parole piuttosto che con gesti violenti: “invece di picchiare per prendere un giocattolo, chiedigli di prestartelo”, per esempio.

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