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Tai Chi Chuan: Acciaio e cotone

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Il Tai Chi Chuan si pratica insieme, perché per conoscere sé stessi e necessario conoscere, sentire , ascoltare anche gli altri

Potrebbe capitarvi di essere incuriositi dal senso di pace e di bellezza che vi comunicano. Potrebbe capitarvi di avere voglia di sapere cosa fanno e provare con loro.

Si muovono come le fronde degli alberi della stessa foresta e insieme producono un’onda di pace ed energia positiva, un’onda che il 30 aprile, a partire dalle ore 10 in progressione di fuso orario, coinvolgerà tutto il mondo in una giornata dedicata al Tai Chi Chuan e al Chi Kung.

Sono otto anni che si svolge il Tai Chi e Chi Kung Day allo scopo di diffondere queste discipline che attingono dal taoismo e dalla medicina tradizionale cinese le basi filosofiche e i presupposti della loro ricerca.

Praticando il Tai Chi Chuan ognuno può scoprire la propria natura essenziale attraverso l’armonizzazione corpo, mente, cuore. Tai significa alto, massimo, estremo - Chi significa sommità, la trave più alta, polo - Chuan si traduce con metodo marziale, dove marzialità è difesa della vita, e non offesa fine a se stessa.

Il ritmo eguale e l’estrema lentezza con cui vengono ripetuti i movimenti di rara precisione, elastici e leggeri, portano coloro che stanno praticando ad uno stato di meditazione e di vigile consapevolezza. Le tecniche di respirazione e rilassamento eseguite durante la concatenazione dei movimenti consentono lo sviluppo della forza interiore, chiamata CHI, che i maestri contrappongono alla forza muscolare, considerata nettamente inferiore. Il che non significa che i muscoli non servano ovviamente, ma si tratta di diventare <acciaio-cotone>! Fuori morbidi come il cotone, dentro duri come l’acciaio, e questo può servire nella vita, non solo in palestra!!Per questo il Tai Chi Chuan è un metodo di trasformazione.

Il Tai Chi Chuan si pratica < insieme>, perché per conoscere sé stessi e necessario conoscere, sentire , ascoltare anche gli altri, gestendo e lasciando passare l’aggressività che spesso disconosciamo e che continuamente ci coinvolge e ci danneggia.

Ritrovare il piacere di un gesto naturale, come quello dei bambini, un gesto dell’essere…in un mondo dove rispetto al corpo ( e non solo) regna sovrana la confusione tra l’essere e l’avere. Quindi, se volete provare, il 30 aprile cercate e se non trovate….cercate cercate ancora !

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