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Come funziona il vaccino contro l'influenza?

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La vaccinazione contro l'influenza viene vivamente raccomandata.

La stagione dell'influenza 2022-2023 è iniziata molto presto. Tantissimi gli italiani a letto con febbre alta, raffreddore e tosse già a partire dal mese di dicembre 2022. Il virus sembra colpire in maniera molto più violenta i bambini, con temperature che sfiorano i 40 gradi e tosse che dura a lungo anche dopo la guarigione. Per questo andrebbe rispettato il periodo di convalescenza. Il vaccino contro l'influenza è un valido alleato per evitare di ammalarsi o per ammalarsi in modo più lieve, nel caso si dovesse venire a contatto con il virus. Fortemente raccomandato per anziani e persone fragili, anche chi non appartiene a queste categorie dovrebbe valutare la necessità di farlo, anche per proteggere chi non può farsi vaccinare.

Il vaccino antinfluenzale per l'influenza 2022-2023 è un'arma di prevenzione molto efficace contro l'influenza di stagione, una malattia provocata dai virus influenzali. Quello utilizzato in Italia è un trivalente, contenente, cioè, tre tipi di virus: due di tipo A (H1N1 e H3N2) e uno di tipo B. Esiste poi un vaccino quadrivalente che contiene , invece, due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e due virus di tipo B.

I virus sono stati isolati nella stagione precedente. L'efficacia del vaccino, dunque, dipende dalla similarità tra i vecchi agenti patogeni e quelli nuovi. Possono, infatti, essere anche molto diversi, ma di solito si tratta di virus con caratteristiche in comune. Il vaccino, che si somministra con iniezione intramuscolare nel braccio in chi ha più di 9 anni (nella coscia per i più piccini), ha dunque una validità e un'efficacia molto alte.

Da metà ottobre in Italia si può già fare il vaccino per l'influenza: la campagna di vaccinazione termina di solito a fine dicembre, visto che, solitamente, il picco è previsto a gennaio-febbraio. Quest'anno, però, l'influenza ha anticipato i tempi, quindi meglio correre ai ripari. Ricordiamo che sono considerati soggetti a rischio le persone con più di 65 anni, chi soffre di malattie croniche o tumori, le donne in gravidanza, lavoratori come medici, poliziotti, vigili del fuoco e anche chi è a stretto contatto con gli animali.

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