DONNE E LAVORO

Viaggio nel mondo dell’olfatto con Francesca Faruolo

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Nel 2010 ha inventato a Bologna Smell Festival, una rassegna dedicata all’olfatto e all’arte del profumo che ambisce a diventare un punto di riferimento sull’argomento

Francesca Faruolo ha guardato oltre il suo naso tanto da avere dedicato all’olfatto un intero festival. Si tiene in questi giorni a Bologna la settima edizione di Smell (18-22 maggio), il festival dedicato all’olfatto e all’arte del profumo che quest’anno prende il nome di “Magiae Naturalis” per suggerire un percorso odoroso legato alla natura. 

Qui vi abbiamo segnalato una serie di appuntamenti da non perdere se si passa da Bologna.

Francesca, come è nata questa passione?

Mi sono resa conto che siamo soliti discutere dell'ultimo film visto, della musica che ci piace o di un piatto che abbiamo gustato, ma non delle fragranze. Gli odori hanno una loro estetica e raccontano le loro storie, ma anche a voler esternare le nostre esperienze in quest'ambito probabilmente ci mancherebbero il lessico, gli argomenti, un minimo di cultura su cui costruire una conversazione. Per questo mi è venuta voglia di portare a galla un universo sommerso e di offrire degli strumenti (a me per prima) per colmare una simile lacuna. 

Come svolgi la tua attività di ricerca?
Per documentarmi e trovare ispirazioni cerco di leggere il più possibile articoli e libri sull'argomento
, soprattutto attingendo da pubblicazioni straniere per quanto riguarda la parte contemporanea, mentre per il passato faccio riferimento alla nostra ricchissima tradizione italiana. Mi interessa molto lavorare sull'immaginario olfattivo riportando alla luce miti, leggende e anche conoscenze dimenticate attinenti al mondo degli odori. 

La più grande soddisfazione?
Nel 2011 ho iniziato a proporre corsi per pochi iniziati che si svolgevano nella sede dell’associazione, cioè nel mio salotto tanto che le sedie ce le prestava l’hotel sotto casa. Ora siamo arrivati a realizzare un project work con alcuni studenti che hanno terminato un percorso triennale dedicato alla composizione del profumo guidati dall'insegnante Martino Cerizza. Abbiamo creato una collezione di cinque fragranze e, avendo avuto la fortuna di avere nel gruppo un product designer, siamo risusciti anche a completare l'opera dando una bellissima veste al progetto. Lo presenteremo nel corso di questa edizione di Smell Festival durante la serata Perfume Showcase del 20 maggio. Ne sono molto fiera perché credo che in Italia il nostro Smell Atelier sia la prima iniziativa che promuove da tempo così lungo, con convinzione e con un proprio metodo, la creatività legata all'uso delle sostanze odorose anche in ambito non necessariamente cosmetico. 

Sei diventata mamma di recente, quest’esperienza ti ha insegnato qualche novità “olfattiva”?
La vera novità olfattiva è l'odore di Olimpia che, nella zona della fontanella, profuma di Osmanto. Ho poi imparato che questa pianta fiorisce in ottobre, guarda caso il mese in cui lei è nata. A parte queste considerazioni affettive, sto cercando di fare piccoli esperimenti che non mi hanno svelato qualcosa di nuovo ma confermato ciò che avevo studiato. I nostri gusti e disgusti nei confronti degli odori si acquisiscono nell'ambiente in cui viviamo e ho potuto in effetti constatare che i neonati non mostrano alcun senso di fastidio per odori che noi riteniamo poco gradevoli. Penso che starò attenta a preservare questa sua assenza di pregiudizio.

Qualche consiglio sul profumo o sull’olfatto dall’alto della tua esperienza?
Ripercorrere periodicamente con la mente gli odori che ci sono cari e tutti i ricordi olfattivi che ci vengono in mente. Philippe Claudel tempo fa lo ha fatto nel suo libro Profumi. Inventario sentimentale degli odori di una vita. Quando è uscito sono stata così invidiosa del fatto che fosse riuscito a pubblicare i suoi ricordi olfattivi, da lasciare il libro per mesi sulla libreria senza decidermi a leggerlo. Quindi, il mio invito è proprio quello di scrivere come ha fatto lui il proprio inventario privato degli odori di una vita

C’è un progetto che ti piacerebbe sviluppare per Smell?
Il prossimo sogno è quello di essere sempre più un centro di formazione, produzione e promozione con una nostra sede. Il progetto è ancora un po' sfocato ma credo che sarà il nostro sbocco più probabile. Intanto quest'anno, nel programma di Smell Festival, leggendo attentamente si possono rintracciare i primi indizi di una direzione futura.

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