PSICOLOGIA

La mente nasce dopo

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Assorbita com'è da stimoli primari, tutta la vita dei neonati è centrata sul corpo, mentre lo sviluppo della coscienza è successivo.

A partire da uno stato di indistinzione in cui non riesce a distinguere se stesso dall'ambiente circostante e dalla madre, a poco a poco il neonato sviluppa la coscienza di sé come individuo separato.

Con l'affinarsi delle capacità mentali, che diventano sempre più astratte, il corpo viene però messo in disparte. L'importanza che l'uomo moderno assegna alla razionalità e al controllo di sé, attua una distinzione abbastanza netta tra corpo e mente, rompendo l'originaria unità psico-somatica, tipica dell'età infantile. Anche il modo di conoscere sè e il mondo cambia.

Per i bambini è il tatto il mezzo privilegiato per sperimentare l'ambiente esterno e per entrare in comunicazione con persone, animali e oggetti. A mano a mano che cresce, le convenzioni e i divieti, le norme morali e civili che gli vengono inculcati, gli impongono di spostare l'attenzione verso sensi più "educati" e distaccati, come la vista e l'udito, e di trasformare la comunicazione da fisica in verbale.

Tutto questo comporta un progressivo allontanamento dalla spontaneità del sentire corporeo, che con la sua istintualità e sensualità non corrisponde ai dettami della civilizzazione. Il corpo, però, resta il depositario del nostro sapere emotivo e riappropriarcene è una condizione essenziale per una vita più piena e felice. Da bambini lo sapevamo bene.

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