PSICOLOGIA

Il benessere dell'abbraccio terapia

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Per ottenere benefici quotidiani dagli abbracci e stimolare le endorfine (gli ormoni del benessere) ne servirebbero dai quattro ai dodiciMentre due persone si abbracciano avviene una specie di sincronizzazione celebrale, i tracciati elettroencefalografici che inizialmente sono diversi divengono via via analoghi fino a sovrapporsi ed armonizzarsi tra loro.

PSICOLOGIA

L’abbraccio è un gesto istintivo, una dimostrazione d’affetto spontanea che porta vantaggi sia fisici che psicologici. Questo gesto è il primo che sperimentiamo quando veniamo al mondo pochi minuti dopo la nascita, è un modo semplice e diretto utilizzato dalla madre per trasmettere al neonato protezione e calore umano.

Nell’adulto l’abbraccio diventa una vera e propria terapia come evidenziano alcuni studi scientifici sia in Italia che all’estero. Mentre due persone si abbracciano avviene una specie di sincronizzazione celebrale, i tracciati elettroencefalografici che inizialmente sono diversi divengono via via analoghi fino a sovrapporsi ed armonizzarsi tra loro con ripercussioni positive sul benessere psicofisico delle persone. Un ulteriore studio compiuto a Los Angeles dal dottor Katz metterebbe in evidenza che abbracciarsi rafforza il sistema immunitario, combatte lo stress e lenisce le situazioni di panico.

Per ottenere benefici quotidiani dagli abbracci e stimolare le endorfine (gli ormoni del benessere) ne servirebbero dai quattro ai dodici: la dose minima è sufficiente nei momenti tranquilli per mantenere la serenità mentre quella massima è necessaria per contrastare i periodi di stress, tensione o angoscia. I bambini non sono mai sazi di coccole e baci, è bene abbracciarli spesso quando li vediamo angosciati, tristi o pensierosi.

In mancanza di una persona premurosa ecco che ci vengono in aiuto i nostri fedeli animali domestici, cani e gatti sarebbero in grado di offrire coccole ai loro padroni donando le stesse sensazioni offerte da una persona umana. Anche i pesci sanno trasmettere silenziose tenerezze, il loro continuo movimento nell’acqua riesce addirittura ad abbassare la pressione arteriosa.

Non tutti però sono capaci di far sentire i propri sentimenti tramite il contatto fisico, ecco che in Australia è stata lanciata una particolare iniziativa denominata ‘Free Hugs’ (abbracci liberi): le persone coinvolte si appendono al collo un cartello con questa scritta e si rendono disponibili ad offrire, a chi ne avesse bisogno, un abbraccio caldo e rassicurante. Da questa particolare idea sono cresciuti in tutto il mondo molteplici ‘movimenti degli abbracci’, anche in Italia nel sito www.abbracciliberi.it è possibile seguire le iniziative e vedere e sentire le testimonianze.

Abbracci e coccole costano poco e danno risultati straordinari. Una ricerca condotta dall’Università di Birmingham ha evidenziato, studiando un campione di duemila neomamme, che l’aver ricevuto molte visite di parenti e amici nelle due settimane successive al parto avrebbe prodotto una drastica diminuzione delle depressioni post partum.

Ecco qualche consiglio per le persone che hanno difficoltà a trasmettere i propri sentimenti con le coccole:

  • se fare una carezza ti mette in imbarazzo, anche se chi la deve ricevere è un membro della tua famiglia, forse hai ricevuto un’educazione molto rigida che non ti ha abituato al contatto fisico. Puoi superare questa tensione sottoponendoti ad alcuni massaggi che ti aiuteranno a prendere contatto con il linguaggio della pelle
  • se i tuoi sentimenti sono chiari ma ti mancano le parole per colpa della timidezza o del pudore, prova a preparare prima la frase che vorresti dire e ripensala più volte fino a farla diventare parte di te, sarà più semplice esprimere quello che senti
  • se ti piace fare dei piccoli doni a colleghi ed amici ma spesso sei bloccato dalla paura del giudizio degli altri, cerca di non pensare troppo al contenuto del regalo che vuoi fare, conta molto meno del gesto.

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