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Perché non c'è più anidride carbonica? Dove viene usata?

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Il mondo sta davvero finendo l'anidride carbonica?

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L'allarme è uno di quelli che ci tocca da vicino e dunque corre veloce con il passaparola sul web. Dovremo presto dire addio all'acqua frizzante e a tutte le bevande gassate? Negli ultimi tempi, complice anche la pandemia, l'industria globale ha subito una botta d'arresto impressionante per la mancanza di materie prime e risorse. Una condizione mai vista prima, che rischia di mettere in ginocchio molti settori per mancanza di materiali e componenti. Come l'anidride carbonica. Perché non c'è più anidride carbonica? Quali sono i settori che la stanno usando e quali quelli in crisi?

L'allarme ha fatto un po' il giro di tutti i tg e i giornali, quando Acqua Sant'Anna ha annunciato che fermerà la produzione di acqua e bevande frizzanti, perché, come confermato da Assobibe, c'è difficoltà a reperire sul mercato CO2. A soffrire sono soprattutto le piccole e medie imprese. Il dito è puntato sulla crisi energetica e sull'emergenza sanitaria che stiamo vivendo ormai da tanto tempo, ma anche dai costi e dai processi di produzione e di trasporto dell'anidride carbonica necessaria per creare bevande frizzanti.

Dove si usa la CO2

Quando si parla di anidride carbonica, il primo pensiero va ad emissioni nocive per la salute e all'inquinamento dell'aria. Stiamo però parlando di un composto naturale che si trova in atmosfera e che è indispensabile per molti processi, ma anche per alcune attività industriali. Se l'uso più comune e sotto gli occhi di tutti è quello nel settore alimentare, per preparare le bevande gassate, i surgelati e permettere di conservare alimenti in atmosfera modificata (tutti i prodotti alimentari pronti all'uso in busta la usano), si utilizza molto anche come refrigerante e come liquido di raffreddamento, ma anche per il trasporto dell'energia e anche in ambito sanitario.

Perché manca la CO2 a livello industriale

Con tutta probabilità, la crisi energetica sta giocando un ruolo importante con aziende e fabbriche che non riescono a lavorare al massimo della propria capacità. Trasportare la CO2, poi, non è facile, senza tralasciare il fatto che la pandemia ha accelerato l'utilizzo in campo sanitario, dove è fondamentale in molti reparti. Usandola di più negli ospedali, si sottrae una quota di anidride carbonica ad altri comparti dell'economia globale. Un processo inevitabile che potrebbe presto farci dire addio all'acqua frizzante?

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