MATRIMONIO

Gli abiti da cerimonia: prima e dopo

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Un semplice galateo per il perfetto invitato ad una cerimonia con utili consigli per vestirsi bene risparmiando e divertirsi prima, durante e...dopo!

Ho appena compiuto 31 anni, il 60% dei miei amici sta organizzando un matrimonio, il 20% è single, il 10% sta lavorando al business plan di un ristorantino ad Ibiza, il restante 10% ha già dato (figli compresi). Una statistica questa che si traduce in: forse anche noi un giorno andremo in vacanza in un posto da giovani e almeno mangeremo gratis, durante la stagione estiva avremo 4 matrimoni e 2 battesimi, ci auguriamo che durante una delle cerimonie in questione, Alice, l’amica single prenda il bouquet e faccia amicizia con il cugino dello sposo.

Le cerimonie in casa nostra creano panico e paura. Il cosa mi metto al cubo, moltiplicato per “non posso riciclare l’abito verde lo hanno visto tutti” sommato a “il matrimonio sarà in alta montagna, servirà il cappotto?”.  Il bon ton da cerimonia impone alcune regole imprescindibili: no al nero e no al bianco (di bianco si veste solo la sposa! Io per eccesso di zelo evito anche il panna, il beige, il rosa chiaro), no al viola acceso. No al lungo per matrimoni alla luce del sole, look trasgressivi, minigonne, spacchi vertiginosi e scollature esagerate.

Poi ci sono i miei personalissimi suggerimenti: no ai tessuti sbrillucicosi e cangianti per gli uomini, no alle acconciature-impalcatura per le donne (fiori freschi solo se siete voi a fare la prima comunione), no alle stampe a fiori tranne che si tratti di un matrimonio country chic, no al coprispalla. Mi rendo conto che in caso di abito scollato bisogna in qualche modo coprirsi ma io consiglio una giacca smoking per le donne, d’impatto anche su un vestitino molto leggero. Ni alla stola, ammessa se monocolore e non cangiante (scusate ma i giochi di luce sugli abiti non riesco davvero a digerirli). Per gli uomini puntare sempre a scelte classiche e semplici: abito scuro, camicia bianca con gemelli, cravatta con micro fantasia (quella con Paperino ricevuta dalla prozia lasciatela a casa).

Si fortissimamente si ad un abito riciclato o riciclabile. Un paio di settimane fa ho partecipato ad un matrimonio di cari amici, ho utilizzato un abito comprato nel 2005, in seta: naturalmente dopo quasi 10 anni nell’armadio (perché nel frattempo non lo avevo mai più indossato) il tessuto mi sembrava rigido, privo di fluidità e morbidezza. L’ho lavato a mano con il Perlana Cura per Capi Delicati Vaniglia, un detersivo liquido effetto balsamo per capi delicati “Nuovo?No, lavato con Perlana” mai slogan fu più appropriato.

Mio marito ha invece riciclato la camica bianca che indossava al nostro matrimonio 5 anni fa; ho pensato di ravvivarla utilizzando il detersivo Perlana Rinnova Bianco che rende più lisce le fibre e quindi più brillanti.

La festa è andata alla grande, siamo tornati a casa con svariate macchie di vino, gelato al pistacchio, sugo, sangue. No, cosa avete capito? Nei concitati momenti della preparazione ho avuto la brillante idea di usare il rasoio per una depilazione dell’ultima ora. Meglio ferita che pelosa.

Gli sposi sono proprietari di una’azienda vinicola, abbiamo fatto molti assaggi, il giorno dopo mi sono ritrovata davanti agli abiti della sera precedente avendo l’impressione che l’oblò della lavatrice mi parlasse “Olgaaa, ricordati di pre-trattareeeeee!”.  

Per questa volta il bucato post matrimonio l’ho affidato a mia suocera!

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