SALUTE

Ricetta elettronica, definitiva: le nuove regole

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La ricetta elettronica resta, ecco le regole da conoscere

La ricetta elettronica è definitiva, con nuove regole che è bene conoscere. Il ministro della Salute Orazio Schillaci non ha cancellato una sperimentazione che era stata molto utile durante gli anni della pandemia e che ha semplificato di molto la vita di medici di base e pazienti. Il Consiglio dei ministri ha già dato il via libera al disegno di legge delega per la semplificazione dei procedimenti amministrativi, che contengono misure in materia farmaceutica e sanitaria.

In particolare, si è scelto di porre fine alla sperimentazione delle ricette dematerializzate, per "semplificare il lavoro dei medici di famiglia e la vita dei cittadini che non dovranno recarsi negli studi medici ma potranno ricevere la ricetta tramite mail o altri canali sul proprio cellulare". In questo modo, proprio come facevamo negli anni del Covid, potremo semplicemente telefonare o mandare una mail al medico o alla segreteria dell’ambulatorio per poter ricevere via telematica le impegnative dei farmaci che assumiamo solitamente. Così sia le persone sia i medici risparmieranno tempo e file inutili negli studi.

La ricetta elettronica per prescrivere i farmaci potrà riguardare anche terapie non rimborsate dal Servizio sanitario nazionale, come richiesto dalle associazione dei pazienti cronici: in un'unica ricetta ci saranno posologia e confezioni da dispensare nell'arco di massimo 12 mesi, così ogni volta i pazienti non dovranno andare dal medico per una prescrizione che, comunque, il dottore può sospendere. In questo modo per le persone che seguono costantemente una terapia sarà più agevole avere sempre le medicine a disposizione, senza andare sempre in ambulatorio per chiedere una prescrizione.

Il disegno di legge, inoltre, affronta anche il problema dei farmaci carenti, che non si trovano, con modalità più veloci per l'approvvigionamento, così da non lasciare mai i pazienti senza i medicinali indispensabili. I medici potranno valutare per tempo cosa prescrivere, anche in base ai medicinali effettivamente disponibili in quel momento nelle farmacie.

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