Sei al supermercato o dal tuo fruttivendolo di fiducia e devi comprare un chilo di patate. Quali scegliere? Forse non sai che ne esistono di grandissime varietà, ognuna delle quali è da prediligere per le differenti preparazioni che si possono fare in cucina con questo ingrediente davvero molto versatile. Quanti tipi di patate esistono? E quale dovresti scegliere ogni volta, a seconda del piatto che ti appresti a preparare?
Le patate sono un tubero originario del Sud America: sono uno degli alimenti che va sempre mangiato previa cottura, perché le patate crude sono ricche di sostanze tossiche pericolose per la salute umana. In tutto il mondo ne esistono più di 5mila varietà, anche se, alla fine, quelle diffuse nelle nostre cucine si possono contare sulle dita di due mani.
- Patate a pasta bianca, ricche di amido: sono perfette per preparare gnocchi, crocchette e purè.
- Patate a pasta gialla: sono l'ideale per la frittura o la cottura al forno, perché mantengono la loro corposità e non si sfaldano come quelle a pasta bianca.
- Patate novelle, sono raccolte a maturazione ancora non completata, sono piccole e sono ideali per fare le patate lesse, le patate arrosto o le patate alla brace (la buccia si può consumare).
- Patate dolci americane, che non sono tuberi però.
- Patate viola, poco diffuse in Italia, hanno un sapore più dolciastro: ideali per gli gnocchi.
- Patate rosse, ideali per ogni contorno, da consumare anche con la buccia.
Oltre a questo elenco base delle patate più usate in cucina, possiamo anche citare le varietà locali. Dalla patata trentina di montagna alla patata dell'alta Valle Balbo, da quella bianca di Esino a quelle cannellina nera, morella, di Bologna DOP, di Colfiorito IGP. Senza dimenticare la patata turchesa, Presidio Slow Food che arriva dal Gran Sasso abruzzese oppure la patata viola calabrese, dalla buccia scura e dalla polpa chiara.
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