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6 cose da sapere sul diritto alla privacy dei bambini

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Anche i bambini hanno diritto al rispetto della loro privacy.

Il diritto alla privacy dovrebbe essere inviolabile. Dovrebbe essere garantito alle persone adulte e, a maggior ragione, ai minori. Il termine privacy indica il diritto alla riservatezza dei dati personali e della propria vita privata. Anche in Italia sono tante le leggi che sono state emanate per impedire che le informazioni sensibili di ognuno di noi potessero essere divulgate senza il nostro consenso o per fare in modo che la vita privata fosse rispettata. Difendere il diritto alla privacy e difendere il diritto alla privacy dei bambini dovrebbe essere una nostra priorità.

Per la prima volta si è parlato di diritto alla privacy negli Stati Uniti d'America, alla fine dell'Ottocento, ma con riferimento al diritto di essere lasciato da solo a determinare la propria personalità. Traduzione che troviamo anche in Italia a partire degli anni Sessanta e Settanta. Con l'avvento del mondo digitale e online, la privacy oggi non riguarda solo più la protezione dei dati personali di ogni persona, ma anche il diritto che le informazioni private rimangano tali e non vengano divulgate.

Più complesso il discorso che riguarda il diritto alla privacy dei minori, in particolare online. I bambini hanno diritto alla riservatezza e i genitori hanno il dovere di garantire che questo diritto venga rispettato. Ecco alcune cose da sapere in merito alla questione, che possono diventare ottimi spunti di riflessione:

  1. L'articolo 16 della Convenzione di New York stabilisce che nessun bambino può subire interferenze nella sua vita privata e la legge lo deve proteggere.
  2. L'articolo 8 delle Regole di Pechino, invece, sanciscono il diritto di bambini e ragazzi ad avere una vita privata, che deve essere rispettata sempre.
  3. Il nuovo Regolamento dell'Unione Europea (679 del 2016) compie un ulteriore passo avanti per quello che riguarda la protezione dei diritti dei minori online: chi ha compiuto 16 anni può dare il proprio consenso, chi ancora non li ha deve avere il consenso dei genitori per poter accedere ai servizi online.
  4. La responsabilità genitoriale in tal senso è alta: sono mamma e papà a prestare il consenso del trattamento dei dati del minore.
  5. Il consenso dei genitori deve essere condiviso e, in caso di separazione, è necessario che entrambi siano d'accordo, ad esempio, a pubblicare foto dei minori online.
  6. I genitori devono agire nell'interesse dei minori, seguendo anche le norme di tutela dei minori contenute nella Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989.

Un tema molto delicato, sul quale bisogna prestare attenzione. La presenza dei minori online può essere un rischio che i genitori non devono mai sottovalutare.

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