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Karkadè: cos'è e come si prepara l'infuso in modo corretto

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Prepariamo un buon karkadè, infuso dal sapore aspro ma delicato, perfetto in ogni momento della giornata

Lo conosciamo come karkadè ma anche come carcadè e qualunque forma di scrittura scegliamo per indicarlo, questo delicato beveraggio è sempre un'ottima scelta per bere un infuso caldo o freddo che non contiene caffeina e dal gusto piacevolmente acidulo. Un po' tutti lo abbiamo almeno sentito nominare, ma forse senza sapere davvero di cosa si tratti.

Ebbene, questa bevanda deriva dall'infusione dei fiori di un tipo di Hibiscus, il sabdariffa, originario di alcune zone di Asia e Africa. I calici delle infiorescenze vengono raccolti e lasciati essiccare, poi spezzettati e utilizzati per il karkadè, che porta in tazza tutta la brillantezza e il colore rosso rubino dell'ibisco.

Proprietà del karkadè

Il karkadè non ha solo un buon sapore, ma è anche un alleato importante contro alcuni disturbi. Diuretico perfetto, contiene anche polifenoli, vitamina C e mucillagini, che lo rendono un infuso molto indicato per chi soffre di problemi di stipsi.

In più il karkadè aiuta anche a velocizzare una digestione troppo lenta, a disintossicare il fisico dalle tossine accumulate e anche a perdere peso più in fretta, in quanto contiene una glicoproteina che rallenta l'assorbimento dei carboidrati.

Karkadè, la preparazione dell'infuso

Mettiamo a bollire un litro di acqua e intanto sistemiamo nella teiera un infusore contenente circa 10-15gr di fiori di ibisco essiccati. Versiamo sopra l'acqua bollente e copriamo, per evitare che gli oli essenziali si disperdano. Se vogliamo rendere la bevanda più aromatica possiamo anche aggiungere una stecca di cannella, qualche seme di anice e zenzero a pezzetti.

Lasciamo in infusione dai 5 ai 10 minuti e poi filtriamo il liquido, versandolo nelle tazze. Visto il sapore già aspro del karkadè non è necessario aggiungere limone, ma si può addolcire la tisana con un cucchiaino di miele grezzo.

l karkadè si può consumare anche freddo o si può adoperare per dare sapore e colore al classico tè nero, per una colazione o una pausa pomeridiana diversa dal solito. Ovviamente in questo caso la bevanda, vista la presenza di teina, diventa eccitante e non è adatta a chi non può bere caffeina.

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