PSICOLOGIA

Gelosia e competizione tra fratelli: come gestirle

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Come gestire la gelosia e la rivalità tra fratelli nelle dinamiche familiari

La gelosia è un fenomeno molto comune all’interno della famiglia. Ogni figlio vorrebbe la completa attenzione dei genitori e per questo spesso nascono rivalità e competizione. In una famiglia può essreci la gelosia del grande nei confronti del nuovo arrivato, ma anche le famiglie con più bambini in casa devono affrontare la competizione dell’uno o dell’altro, alternativamente. 

Ma con riconoscere i segni di gelosia e come gestire la competizione tra fratelli? Ecco qualche consiglio per alleggerire la situazione. 

Un bambino geloso esprime atteggiamenti di aggressività, di rabbia e risentimento o addirittura regredire per attirare l’attenzione dei genitori che potrebbero essere presi dal fratellino magari di poco piu piccolo (con una differenza d'età che va tra i 18 mesi e i 3 anni). In questo caso non bisogna responzabilizzare eccessivamente il “grande” dicendogli di continuo che lui è il figlio maggiore e deve dare il buon esempio al piccolino.

Per gestire questi momenti di insicurezza di un figlio è bene trovare il tempo anche per lui: magari scegliere un periodo della giornata da dedicare esclusivamente a lui in maniera che si senta importante nel suo rapporto con i genitori.

Se invece il caso di gelosia riguarda il mediano surclassato di continuo e per motivi diversi, dal fratello più piccolo e dal fratello maggiore, è bene dare spazio anche a lui, senza dimenticarsi delle sue esigenze.

Lasciare che i figli risolvano le questioni tra loro (a meno che non arrivino ad usare le mani) educandoli al dialogo e alla comunicazione senza aver bisogno di essere particolarmente aggressivi.

Cercare di essere equilibrati nel rapporto con i diversi figli cercando di non essere troppo affettuosi o complimentosi solo con uno dei bambini o, peggio, fare confronti, il che non farebbe altro che aumentare ancora di più il sentimento di gelosia tra i bambini. E' importante sottolineare il positivo che c'è in ogni figlio e valorizzarne le qualità senza dover necessariamente ricordare le loro malefatte.

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