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Gite di primavera

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Il tempo ancora incerto, le temperature che danzano su e già, fanno della primavera la stagione per eccellenza delle gite "fuori porta"

Il sole invita ad uscire dopo il lugo inverno, ma non ci si fida ancora al punto da imbarcarsi in grandi spostamenti o vere vacanze: almeno non alle nostre latitudini. Nulla vieta però di partire per una destinazione a corto raggio: una gita di un giorno, appunto, alla scoperta delle bellezze dei dintorni, spesso dimenticate a volte persino sconosciute. Se c’è il sole non è ancora troppo caldo. E se il tempo dovesse volgere improvvisamente al brutto si fa presto a tornare a casa. Dove si va? Talvolta le idee scarseggiano, perciò ecco qualche suggerimento per chi ancora non ha deciso.

l’Oasi di Vanzago
Se abiti in Lombardia conoscerai l’Oasi di Vanzago, un’area di 200 ettari protetta e gestita dal WWF. Se non l’hai mai visitata non aspettare ancora, vale certamente la pena. Si trova a soli 20 km da Milano, poco distante da Rho, ed è un’autentica sorpresa! Si tratta di una ‘riserva’ che ha ritagliato un pezzetto di paesaggio padano come doveva presentarsi una volta. All’interno trovano spazio un bosco con roveri secolari e due specchi d’acqua – il lago vecchio e il lago nuovo – che ospitano diverse specie vegetali palustri. Sono ben 123 le specie di uccelli che trovano rifugio nell’oasi e che possono essere osservate da capanni appositamente costruiti. In particolare i laghi ospitano bellissimi cormorani, germani reali, gallinelle d’acqua, aironi, mentre nel bosco vivono picchi e barbagianni. Non mancano inoltre mammiferi come lepri, tassi e caprioli. Un’ottima scuola di bilogia per bambini e ragazzi, non c’è che dire, ma anche un luogo incantevole per gli adulti soprattutto nella stagione della fioritura quando mughetto e pervinca spandono i loro profumi.

Riserva Naturale del Lago di Burano
Quest’oasi, la prima del WWF in Italia, si situa nella Maremma meridionale, a Capalbio (GR), in un’area di oltre 1000 ettari molto interessante per la flora e la fauna che ospita. All’interno dell’oasi si trova il lago, che in realtà è uno stagno costiero profondo appena 1 metro e separato dal mare da una lunga e sottile striscia di sabbia. All’interno si sviluppa un percorso attrezzato e sicuro lungo un chilometro che consente di raggiungere 3 punti d’osservazione accessibili anche ai disabili. Oltre 600 specie vegetali prosperano in questa riserva, tra cui la quercia da sughero, e varie specie di licheni. Le specie di uccelli che vi trovano riparo sono oltre 260 tra cui i fenicotteri, gli aironi e molti rapaci come il falco di palude e il falco pescatore. Tra i mammiferi ricordiamo l’istrice, la volpe, la faina e la puzzola.

Oasi del Lago di Alviano
A 20 km da Orvieto, lungo il Tevere, tra Umbria e Lazio, si trova quest’oasi, una delle più grandi del WWF, che fa parte del Parco fluviale del Tevere. Questa riserva di 900 ettari comprende tutti gli ambienti tipici delle zone umide ad acqua dolce: la palude, lo stagno, l’acquitrino, il bosco igrofilo. Vi si trovano piante ed alberi rari, tipici delle zone umide, mentre in volo continuo tra acqua e cielo troviamo uccelli come i germani, i cormorani, gli svassi, gli aironi, il falco di palude e pescatore. Mammiferi come la nutria, il tasso, l’istrice, la volpe, il cinghiale popolano il sottobosco, mentre non è difficile scorgere tra i rami gli scoiattoli impegnati nelle loro rapide scorrerie. Nei dintorni, Orvieto vale certamente una visita.

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