DONNE E LAVORO

Silvia Stella Osella: il senso del colore tra design e comunicazione visiva

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Potresti non conoscere il suo nome – anche se il suo stile e i suoi pattern sono particolarmente riconoscibili – ma c’è un’elevata probabilità che nel tuo armadio sia riposto un abito il cui tessuto sia stato disegnato da lei: Silvia Stella Osella – torinese, classe ’85 - ti racconta come essere eclettiche e creative può aiutarti a trovare la tua strada anche in una nicchia di grande soddisfazione come quella del textile design.

Fai parte della schiera di millennial creative che ci fanno sognare un futuro ancora roseo per il made in Italy: come hai scelto la tua strada del vasto mondo del design?

Mi ci è voluto un po’ di tempo per focalizzare cosa volevo fare. Ho sempre avuto tante passioni, ho girato molto e ho avuto la fortuna di avere genitori che mi hanno fatto appassionare a tante cose ma essere eclettiche può essere anche un ostacolo. Ho studiato antropologia ma ho abbandonato, poi ho preso un BA allo IED di Torino in illustrazione; tuttavia l’editoria non faceva totalmente per me, perché mi sembrava un mercato molto saturo e un po’ soffocante. Invece io ho bisogno di un riscontro materico e mi piace misurarmi con superfici diverse, imparare nuove tecniche, affrontare i limiti e scoprire come superarli.

Che cosa fa una textile designer?

Con questo nome si possono intendere tante figure dal diverso background: puoi disegnare il pattern o sviluppare il prodotto. Rispetto ad altri ambiti non ci sono ruoli specifici e a me è tornato utile – soprattutto lavorando negli Stati Uniti - sapermi occupare di tutti gli aspetti fino alla gestione dei processi di stampa su diverse superfici o saper fare ricerca.

Cosa ti ha aiutato professionalmente?

Sono andata a Londra a fare qualche corso di specializzazione al Central Saint Martins College of Art. In Italia essere multidisciplinari è visto più spesso come un limite mentre altrove è un plus, una cosa bella. Ho frequentato laboratori specializzati nella stampa e ho cominciato a comprendere la mia necessità di veder l'applicazione pratica di ciò che facevo; ho proseguito specializzandomi in textile design con focus sullo sviluppo del prodotto. I primi passi nel mondo del lavoro li ho fatti a partire da uno stage nel Gruppo Miroglio e poi in altre aziende tessili.

Segui il resto dell'intervista a Sivia Stella Osella sfogliando la gallery.

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