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Mi si sono rotte le acque!

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Ci siamo, è l'inizio del travaglio! Come misurare i tempi e prepararsi al grande giorno affrontando consapevolmente il primo step: la rottura delle acque!

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Il grande giorno è arrivato!

La rottura delle acque segna l’inizio del travaglio: il momento in cui realizzi che il bambino è pronto per essere accolto e che le ore successive a questo momento saranno quelle da trascorrere in sala parto.
Ogni gravidanza ha una propria e personalissima storia a cui difficilmente si riesce ad associare una tempistica predefinita. Nella maggior parte dei casi, però, la rottura delle acque segna proprio l’inizio, la prima tappa che porta al parto.

Il sacco amniotico
Il liquido amniotico è quello che per i nove mesi precedenti ha protetto il tuo bambino dalle aggressività esterne mantenendo, nella pancia, una temperatura costante, favorevole alla crescita del feto. Si parla di rottura delle acque perché questo liquido è di fatto contenuto in una specie di sacco semitrasparente molto sottile ed è quest’ultimo che finirà per rompersi poco prima del parto. La rottura avviene a seguito delle contrazioni, quando il piccolo, con la sua testa, spinge contro il collo dell’utero provocando la rottura della membrana.

La rottura intempestiva
La rottura delle acque avviene naturalmente a fine gravidanza con il manifestarsi delle tipiche contrazioni del parto. Non è inusuale però che essa avvenga invece prima del travaglio, anticipando di fatto i tempi. La prima cosa da fare, in ogni caso, è quella di recarsi tempestivamente in ospedale dove sapranno valutare se procedere con un parto indotto o prolungare invece la gravidanza, specialmente se i tempi sono ancora prematuri.

No al dolore
Sia che la rottura delle acque avvenga in modo spontaneo, sia che invece si ricorra alla tecnica manuale in ospedale, non avvertirai comunque alcun dolore perché la sacca non comprende alcuna terminazione nervosa. Solo il flusso potrà variare di intensità: sarà intenso e abbondante se il sacco si rompe nella sua totalità.
Può succedere, inoltre, che le acque si rompano solo una volta iniziate le contrazioni. Se è questo il caso probabilmente queste ultime si faranno più dolorose, ma il flusso amniotico vi permetterà, d’altro canto, di partorire più in fretta e con meno difficoltà.

Gli indizi
La rottura delle acque è sempre inaspettata, e non sempre di facile intuizione. Quando la rottura è completa e il flusso è abbondante non si corre il rischio di travisare, ma quando invece le perdite sono minime è opportuno capire l’origine del flusso per essere certe di non confonderlo con le classiche perdite di routine. Prova così: se hai dei dubbi controlla la frequenza che rende necessario il cambio dell’usuale assorbente igienico. Se è piuttosto frequente e se le perdite sono abbondanti, non si tratta di un fenomeno travisabile, ma proprio della rottura delle membrane.

La corsa all’ospedale
Quando la rottura delle acque avviene in modo improvviso e naturale, non è assolutamente necessario recarsi in ospedale con estrema urgenza perché è infatti importante considerare prima due importanti fattori.
Quando la quantità di liquido non è abbondante, ma si limita solo a qualche goccia discontinua, avrai più tempo: potrai aspettare fino a un paio d’ore prima di recarti in ospedale.
Anche il colore del liquido è discriminante per capire l’urgenza del tuo trasferimento nella struttura ospedaliera prescelta. Quando è molto intenso, non è limpido e il suo colore è rossastro è opportuno non allarmarsi, ma recarsi in ospedale tempestivamente  per accertarsi che il bambino non stia soffrendo.

Cosa fare prima
Quando invece le circostanze e l’aspetto delle perdite è nella norma (generalmente inodore e incolore) è possibile prendersela più con calma. In questo caso si ha infatti il tempo per pulire e  fare una bella doccia calda. Il getto dell’acqua direttamente sul corpo ha infatti un grandissimo potere rilassante che aiuta ad affrontare meglio le contrazioni poiché elimina le tensioni muscolari e favorisce la dilatazione. Per precauzione, però, la temperatura non deve superare i 37 gradi: solo così eviterai i cali di pressione improvvisi! Dopo aver controllato che la borsa per l’ospedale sia completa ed in ordine, comunque entro un’oretta dall’evento, puoi farti accompagnare in ospedale in tutta tranquillità.

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