GRAVIDANZA

La bicicletta in gravidanza

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Dubbi e perplessità, ma anche i benefici della bicicletta, cyclette e spinning in gravidanza!

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Il bello della bicicletta

Con la bella stagione è davvero impossibile resistere al richiamo invitante della bicicletta che regala al tuo tempo libero tutta la gioia e il divertimento di una scampagnata in compagnia degli amici o del tuo compagno.
Se aspetti un bambino, però, il discorso si fa più complesso e di sicuro ti è capitato di domandarti se e in che modalità ti è permesso non rinunciare alle tue gite sulle due ruote, alle tue lezioni settimanali di spinning e agli esercizi quotidiani in cyclette nella comodità di casa tua!

Se ti stai chiedendo se la bicicletta sia pericolosa per il tuo bambino e per la gravidanza stessa, sappi che pedalare si può, anche con il pancione e se anche tu ami le due ruote non ci sono controindicazioni particolari riguardo all’uso durante la gravidanza perché, se non ci sono complicazioni rilevanti, è più che positivo continuare un’attività fisica per mantenere attivo il tono muscolare, particolarmente utile al momento del parto.
Oltre a mantenerti attiva e tonica, i benefici sono particolarmente evidenti e ti permettono di:

- combattere la stitichezza, la letargia, l’ansia e la depressione;
- prevenire la formazione delle vene varicose e gonfiore alle gambe, che si manifesta nell’ultimo trimestre di gravidanza;
- curare i dolori alla schiena, perché la bicicletta impone una posizione sana dritta e in avanti.

In ogni caso si raccomanda alla futura mamma di evitare le zone molto trafficate, perché il problema più rischioso, è quello di cadere. Per lo stesso motivo è consigliabile evitare le zone con la pavimentazione sconnessa, ma preferire il parco, dove l’aria è migliore e non ci sono automobili o terreni accidentati.

Fino a quando?
Con queste piccole precauzioni è possibile praticare il tuo sport preferito fino a quando il pancione non rappresenterà un ostacolo inevitabile allo stare seduta in sella, soprattutto i caso di parto gemellare o quando il liquido amniotico è particolarmente abbondante. Ciascuna donna, in questo caso, si dovrà autolimitare, a seconda della situazione e del proprio benessere.

Questione di equilibrio
Un altro problema è rappresentato dall’equilibrio precario, specialmente verso la fine della gestazione, quando il pancione risulta particolarmente pesante da favorire le ‘sbandate’ ed è quindi il caso di riporre la bicicletta in garage e riprenderla solo a parto avvenuto.

Riprendere l’attività
In assenza di complicazioni è possibile riprendere la tua attività sportiva pochi giorni dopo il parto, magari con un coprisella o un piccolo cuscino morbido che attenui i colpi sulla zona del perineo, soprattutto quando il parto avviene con il taglio dei muscoli perineali che può protrarsi con un leggero dolore nella zona che appoggia sulla sella della bicicletta.

Non ci sono invece differenze per le donne che hanno avuto l’intervento in anestesia spinale o epidurale rispetto a quelle che hanno avuto parti naturali. Si può riprendere ad andare in bicicletta, in questi casi, non appena si è in grado di muoversi agevolmente, in genere non prima di 10 giorni dal lieto evento. I movimenti che si fanno in bicicletta sono incredibilmente utili perché servono a ripristinare e tonificare la muscolatura ‘impegnata’ durante la gravidanza, sia che il parto sia avvenuto naturalmente o con il cesareo.
Non dimenticare, a scampagnata avvenuta, di fare strerching e allungare i muscoli, abitudine fondamentale per un buon allenamento quotidiano.

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