PRIMA INFANZIA

Come scegliere lo sport giusto per tuo figlio

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Nella crescita del bambino lo sport è una componente fondamentale, non solo per il suo benessere fisico, ma anche per aiutarlo a sviluppare certe caratteristiche personali o a superare qualche fragilità.

I genitori devono affrontare molte sfide nella scelta di uno sport per i propri figli, spesso perché non hanno informazioni importanti sui benefici e sui rischi associati a determinati sport-

Ci sono tre fattori da considerare prima di decidere:

  • Livello di attività fisica. Questo sembra ovvio, ma alcuni sport generano più movimento di altri. Pensa alla corsa campestre contro il baseball. Il tuo bambino potrebbe rispondere meglio a uno sport con esigenze fisiche più intense o scatti di attività più brevi.
  • Sicurezza. Al di là del solo rischio immediato di lesioni, alcuni sport mettono a dura prova il corpo in generale e hanno un impatto più a lungo termine sulla salute del bambino.
  • Benefici psicosociali. Praticare uno sport può avere un'enorme influenza sul comportamento di un atleta, comprese le sue capacità emotive, sociali e accademiche. Questo può anche variare ampiamente tra gli sport.

A che età iniziare? 3-4 anni è l’età giusta per iniziare uno sport che permetta di fare esperienze di movimento e gioco, come per esempio corsi propedeutici di nuoto, danza classica o moderna, pattinaggio. Sarebbe meglio evitare lo sport agonistico prima dei 10-12 anni perché in questa età un’eccessiva competizione potrebbe procurare stress e ansia da prestazione.

Sport di squadra o individuali

Sia gli sport di squadra che quelli individuali offrono grandi vantaggi ai bambini. Quindi, per molti bambini può essere una buona idea trovarne uno con cui vorrebbero impegnarsi durante l'infanzia. Con lo sport di squadra può:

  • Imparare il lavoro di squadra, la responsabilità e la disciplina
  • Migliorare la comunicazione e altre abilità sociali
  • Guadagnare più fiducia e fare molti nuovi amici

Con gli sport di squadra possono anche unirsi a un familiare o un amico di scuola; quindi, all'inizio saranno più entusiasti di andare agli allenamenti e alle partite.

Calcio: per socializzare

Il calcio non è uno sport completo, perché sviluppa solo la muscolatura delle gambe e prima dei 12 anni un bambino non è nemmeno pronto dal punto di vista della coordinazione, della forza e della resistenza. Tuttavia, è un’attività che favorisce la socializzazione e lo spirito di squadra ed essendo molto diffuso risulta essere uno sport molto aggregante.

Danza: per la consapevolezza di sé

A partire dai 4 anni, momento di grande elasticità del corpo, è possibile avvicinare i nostri figli alla danza, che insegna la postura corretta, dona eleganza e grazia ai movimenti, insegna il senso del ritmo e a comunicare attraverso schemi appresi. La danza rende consapevoli del corpo e del suo movimento nello spazio.

Arti marziali: per combattere l’iperattività

Allenando la disciplina e promuovendo correttezza e onestà grazie alle regole di comportamento, le arti marziali come Judo, Karate, Ju Jitsu, sono adatte per i bambini iperattivi e irrequieti. Il maestro è un’autorità positiva che si impara a rispettare.

Pallacanestro e pallavolo: per facilitare la relazione con gli altri

Nei bambini che hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri, a collaborare, che sono insicuri, il gioco della pallacanestro o della pallavolo (e il momento dello spogliatoio) stimolano lo spirito di gruppo, la condivisione, il senso di fiducia e di appartenenza. Oltre a essere sport in cui tutto il corpo lavora, dalle gambe alle braccia, allungando la colonna vertebrale e fortificando gli addominali, queste attività sviluppano precisione e abilità.

Equitazione: per stare in contatto con natura e animali

Per chi ha la fortuna di avere un maneggio vicino casa, l’equitazione è un’esperienza entusiasmante: non si tratta di imparare a cavalcare e basta, ma anche di prendersi cura dell’animale e di sviluppare l’amore per la natura e tutto ciò che la abita. Non solo uno sport, ma una vera palestra per le emozioni.

Nuoto: per esercitare il silenzio

Il nuoto, sport consigliato per eccellenza da tutti i dottori perché adatto a un corpo che sta crescendo (l’acqua toglie la gravità e quindi nel movimento non si rischiano traumi) è indicato per quei bambini che mal sopportano il silenzio e tendono a parlare molto. Il nuoto favorisce il silenzio e la riflessione.

Ginnastica: per controllare i movimenti

La ginnastica ritmica, artistica, a corpo libero, aiuta il bambino a prendere consapevolezza del proprio corpo e a misurare le sue capacità. C’è un grande controllo del movimento e a ogni allenamento si cerca di fare piccoli progressi (allungamento, scioltezza, elasticità).

Ciclismo: per responsabilizzare

Nasce come un passatempo (chi di noi non ha imparato ad andare in bici al parco con il papà che ci teneva per non farci cadere?) e in alcuni casi può proseguire come uno sport anche da vivere a livello agonistico. Per praticarlo serve molta costanza, ma in cambio il ciclismo aumenta il senso di responsabilità del bambino e la sua sicurezza.

Se vuoi approfittare e capire meglio se uno sport fa al caso di tuo figlio, ricorda che questo è il periodo giusto: da metà settembre a metà ottobre ci sono le lezioni di prova. Approfittane!

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