SCUOLA ED EDUCAZIONE

Grembiule: sì o no?

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Le dichiarazioni del ministro della Pubblica Istruzione a favore del grembiule a scuola hanno riacceso una polemica mai del tutto conclusa.L'uso del grembiule, previsto dal regio decreto del 4 maggio 1925, preoccupa chi teme di dover affrontare nuovi costi. I favorevoli spiegano che la cappa elimina le discriminazioni tra chi può permettersi abiti firmati e chi deve rinunciarvi.

Ricomincia la scuola e quest'anno si presenta un dilemma in più: in classe grembiule sì, grembiule no? La spinosa questione ha scaldato la nostra estate, da quando il ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gemini si è detta favorevole al suo uso, ma lasciando ai dirigenti scolastici dei vari istituti la facoltà di decidere in proposito.

Intanto, le polemiche sono montate come un souffé nel forno, dividendo le famiglie italiane tra favorevoli e contrari. Le prime hanno accolto con entusiasmo la proposta del grembiule, perché eviterebbe le gare della griffe, che perfino i bambini delle elementari ingaggiano con i compagni a suon di capi firmati. Il grembiule ha poi l'indubbio vantaggio di salvare gli abiti da macchie, patacche, inchiostri e incontri troppo ravvicinati con tempere, colori a olio e pastelli vari. Inoltre, eviterebbe le sfilate in classe di mini inguinali, pancini alla ribalta e pantaloni dal cavallo pateticamente abbassato a sfiorare quasi le ginocchia.

Tutto bene, allora? Macché! Secondo i contrari, scatterebbe inevitabilmente la corsa al grembiule firmato (gli stilisti li hanno già creati), con buona pace dell'uguaglianza sociale della divisa uguale per tutti. Inoltre, l'uniforme imposta dall'alto potrebbe mortificare l'individualità del bambino. Cosa fare allora? I consigli migliori in questo senso vengono dalle Associazioni dei Consumatori. Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori hanno già rilevato rincari assurdi, dell'ordine del 40%, sul costo del grembiule e suggeriscono di effettuare un "monitoraggio" dei prezzi applicati nei diversi punti vendita.

Spesso, la differenza  può essere notevole e si può risparmiare fino al 28%. Adiconsum inoltre chiede al ministro Gelmini di prevedere sanzioni per le scuole che non rispettano il tetto di spese fissato per i libri di testo, utili da conoscere per non incorrere in esborsi superflui: prima media 286 euro; seconda media 111 euro; terza media 127 euro.

Inutile anche precipitarsi a comprare il grembiule prima che l'istituto dei propri figli si sia pronunciato in proposito. Parecchie scuole sembrano infatti orientate verso l'uniforme scolastica, adottata da sempre nel mondo anglosassone e rimasta viva perfino nelle ex colonie britanniche.

È una curiosità storica, ma fu proprio per imitare il modello dell'uniforme, che nel 1925 un regio decreto impose "un abbigliamento consono all'ambiente scolastico". Il decreto, che non è mai stato abrogato, non parla dunque esplicitamente di "grembiule". Quindi, come è prevedibile, le polemiche continueranno a fioccare...

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