SCUOLA ED EDUCAZIONE

Compiti a casa: sono davvero utili?

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I compiti a casa: giusti o ingiusti? Qualche consiglio per affrontarli al meglio.

Hanno aderito in tanti alla recente petizione lanciata da un dirigente scolastico genovese per l’eliminazione dei compiti a casa, così ci chiediamo anche noi se i compiti a casa siano davvero utili. Vediamone i pro e i contro.

I compiti a casa: perché sì

  • Sviluppano la capacità del bambino di organizzarsi.
  • Lo aiutano a confrontarsi con i suoi doveri di studente.
  • Allenano la determinazione e il perseguimento di un obiettivo.
  • Hanno un valore che si misura in base all’impegno.
  • Sviluppano l’autonomia.
  • Consolidano un metodo di studio (uso di mappe, schemi, timeline, riassunti, sottolineature).
  • Favoriscono l’apertura mentale e la curiosità grazie a ricerche, collegamenti, approfondimenti.

I compiti a casa: perché no

  • Tolgono tempo ad altre attività creative e formative: sport, arte, musica, hobby e interessi personali
  • È la scuola e non la casa il luogo in cui si consolidano gli apprendimenti e dove si acquisisce il metodo
  • I compiti favoriscono un apprendimento a prestazione: lo studio è finalizzato al superamento di una verifica o di una interrogazione e quindi meno formativo. Sarebbe molto utile sviluppare strategie cognitive più evolute rispetto alla memorizzazione, come il problem solving o il pensiero divergente.
  • Sono uguali per tutti senza tenere conto del livello e delle modalità di apprendimento di ogni studente. Sono avvantaggiati gli studenti che hanno genitori che possono seguirli costantemente.

Cosa fare per facilitare lo svolgimento dei compiti?

  • Organizzazione e tempi definiti

Stabilire degli orari per i compiti può essere utile. Permette a tuoi figlio di sapere che c’è un tempo dedicato al dovere e uno al piacere (magari dopo i compiti si gioca o si fa merenda o si va a casa dell’amico).

  • Evitare le distrazioni

Il luogo in cui si fanno i compiti, la scrivania in cameretta, il tavolo della sala o della cucina, devono essere in ordine e possibilmente senza distrazioni vicino. Si studia lontano dai giochi, dalla playstation, dalla TV, dallo smartphone.

  • Dare fiducia

Urlare e rimproverare il bambino perché ha sbagliato qualcosa non serve a molto, anzi nel peggiore dei casi mina la sua autostima e la fiducia nelle sue capacità. Se chiede aiuto o non capisce qualcosa è importante dare spiegazioni e nel caso di errore far capire dov’è lo sbaglio ed evidenziare gli aspetti positivi di ciò che invece è stato ben eseguito. Spesso il rifiuto dei compiti deriva da una paura di fallire, di non sentirsi all’altezza nello svolgimento.

E tu, sei favorevole ai compiti a casa o ritieni che sia più utile per il bambino dedicarsi ad altre attività?

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