PRIMA INFANZIA

Mamma, non andare in ufficio!

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Il dubbio è sempre quello: essere madre e lavorare si può?

E se nessuno osa più affermare che "gli uomini sono fatti per lavorare e le donne per stare in casa", è anche vero che secondo alcuni recenti sondaggi il 98% dei futuri padri non pensa minimamente alla' organizzazione della propria vita professionale dopo la nascita di un figlio.

Ed ecco che i sensi di colpa assalgono soprattutto noi mamme lavoratrici che cerchiamo in tutti i modi di far pace con la paura quotidiana di essere genitori " mezzo servizio".

Vediamo allora come affrontare la classica richiesta di nostro figlio:"Mamma, non andare in ufficio!".

Innanzitutto liberiamoci dai sensi di colpa: siate tranquille e non pensate di averlo "abbandonato" solo perché la mattina quando vi vede andare via vostro figlio mette il broncio. E non commettete nemmeno l’errore di pensare che rimanere accanto a lui per tutta la giornata sia un modo per aiutarlo.

Infatti è ormai accertato che i figli crescono altrettanto bene anche quando la mamma lavora fuori casa e se voi vivete bene questo ruolo, per il bambino il fatto può essere una risorsa.

Imparate quindi ad accettare il distacco innanzitutto dentro di voi e, soprattutto se il bimbo è piccolo, provate a lasciarlo a nonni o baby sitter: in questo modo riuscirete a capire che non siete indispensabili e imparerete ad essere meno possessive ed ansiose.

Molto importante è anche parlargli del vostro lavoro in maniera positiva, spiegando o meglio mostrando in che cosa consiste la vostra attività. Ma non usate frasi del tipo "i bambini vanno a scuola e i genitori al lavoro", cercate piuttosto di fargli capire che il lavoro vi piace, vi gratifica e che è bello avere dei progetti e riuscire a realizzarli.

Coinvolgetelo per quanto possibile magari chiedendo il suo parere su qualcosa alla sua portata per farlo sentire importante, portatelo nel vostro ufficio, fategli vedere che sulla vostra scrivania tenete una sua fotografia o dove avete messo il disegno che vi ha regalato: questo servirà a confermargli il legame affettivo che c’è tra voi e lui.

Non commettete poi l’errore di andare via senza salutarlo, magari sgattaiolando via con la speranza di non vederlo piangere, ma salutate vostro figlio con serenità ed in modo gioioso, spiegando che il vostro ritorno sarà immediato ed instaurate dei piccoli rituali: un fazzoletto, un piccolo disegno, qualcosa di vostro che lui si porterà con sé durante la vostra assenza.

Rassicurate il vostro bimbo sul fatto che lui rimane sempre la cosa più importante rispetto a tutto il resto e che il lavoro non sostituirà il bene che provate nei vostri confronti.

Sicuramente gestire lavoro, scuola, spesa, casa diventa molto faticoso per una mamma rendendola a volte meno tollerante nei confronti degli inevitabili capricci del figlio che, dopo una giornata lontana da lei, cerca di tiranneggiarla un po’.

Il consiglio in questi casi è di evitare di mettersi subito a preparare la cena o riassettare le camere ma, non appena si arriva a casa, cercare di dedicarsi almeno mezz’ora totalmente a lui. Ritrovarsi insieme, raccontarsi com’è andata la giornata o semplicemente giocare insieme è infatti un ottimo modo per rassicurarlo e rafforzare il vostro legame.

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