PRIMA INFANZIA

Fratelli o sorelle? Crescere insieme fa bene

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Avere fratelli e sorelle dà una marcia in più nella vita e rappresenta uno dei legami più importanti nella vita.

Se hai fratelli o sorelle probabilmente loro sono anche i tuoi migliori amici, e se hai più figli lo diventeranno. Lo suggerisce una ricerca condotta dall’università di Oxford: due terzi delle persone intervistate ha dichiarato che crescere insieme sigilla il legame più speciale in assoluto

La persona con cui abbiamo condiviso l’infanzia molto spesso è quella che ci conosce meglio, quella che chiamiamo per prima in caso di emergenza e a cui diamo per prima una bella notizia, a cui affidiamo i nostri segreti, su cui sappiamo di poter contare più di ogni altra in caso di necessità. Un rapporto speciale e reciproco, che difficilmente le difficoltà possono scalfire, ma come ogni altro legame va coltivato e può essere messo a dura prova. 

I genitori hanno una grande responsabilità nel coltivare un legame sano tra fratelli e sorelle: un errore da evitare assolutamente è quello di fare delle differenze tra un figlio e l’altro. È giusto valorizzare le loro differenze caratteriali e approcciarsi con i propri figli tenendo conto del loro carattere, suggeriscono gli esperti, ma stando ben attenti a non fare differenze o favoritismi. Anche se ami i tuoi figli allo stesso modo, potresti avere un’affinità più con l’uno che con l’altro, ma questo non dovrebbe condizionare le tue scelte nell’educarli. Gli esperti confermano che essere cresciuti nell’ombra del fratello prediletto scatena un sentimento di rancore, frustrazione e senso di inferiorità, che può minare l’autostima e forgiare nell’insicurezza il carattere di una persona. Chi ha due gemelli dovrebbe invece valorizzare le loro individualità, rispettando il loro naturale desiderio di assomigliarsi o differenziarsi, avvicinarsi e allontanarsi, nelle diverse fasi della crescita. 

Diventare grandi insieme è una palestra cognitiva, un allenamento per le capacità relazionali. Gli psicologi confermano che chi ha fratelli o sorelle ha una maggiore capacità di relazionarsi con gli altri, rispetto ai figli unici, proprio perché sperimenta le dinamiche sociali nella “comfort zone” delle mura domestiche: giocare insieme, condividere la cameretta, bisticciare e fare la pace aiuta a prendere le misure delle relazioni con gli altri bambini. I primogeniti sviluppano molto presto il senso di responsabilità verso il fratellino o la sorellina minore, mentre i più piccoli in genere sono più emancipati, perché imitano i fratelli maggiori e si trovano già la strada spianata su molte questioni già affrontate dai loro fratelli nel rapporto con mamma e papà. 

Ai figli unici questo vantaggio non è precluso: per chi cresce a stretto contatto con un cuginetto, o con uno zio con cui c’è poca differenza d’età (nelle famiglie allargate succede sempre più spesso), scatta una dinamica simile. In alternativa, il nido e gli sport di squadra aiutano fin da piccoli a misurarsi con i coetanei per sviluppare le capacità cognitive. Sul piano affettivo il “migliore amico”, che potrà cambiare nelle varie fasi della crescita, è un prezioso sostituto, come un fratello o una sorella che si può scegliere di avere accanto. 

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