ADOLESCENZA

Aiutare i figli a gestire lo stress

LEGGI IN 3'
Gli studenti italiani risultano tra i più stressati in Europa. Come possiamo aiutare i nostri figli ad affrontare lo stress scolastico in modo equilibrato?

Hanno un pessimo rapporto con la scuola e sono tra i più stressati dal carico di lavoro: sono i nostri figli. Dal rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità pare che gli adolescenti italiani abbiano una relazione ansiogena con la scuola. Lo stress infatti, che è una reazione a una situazione che logora in cui le richieste esterne superano le capacità di adattamento o le risorse della singola persona, può arrivare anche nei bambini e negli adolescenti. La paura di non farcela è una normale esperienza emotiva presente in tutti noi. Ma non è bene che alle prove esterne il bambino o il ragazzo, l’adolescente reagisca costantemente con un atteggiamento apprensivo.

Come possiamo aiutare i nostri figli a gestire meglio la scuola e i loro impegni in modo che possano imparare ad affrontare le difficoltà fin da subito con lo spirito giusto?

  • Punta sul valore personale e non sulla competizione

A scuola ma anche negli impegni extrascolastici (sport, musica, hobby) promuovi un atteggiamento rivolto all’impegno e all’apprendimento finalizzato all’accrescimento delle capacità personali, di crescita e valore. Non mettere tuo figlio contro i suoi compagni confrontando risultati e rendimenti: questo atteggiamento potrebbe infatti innescare in lui un senso di ansia e di frustrazione. Gioisci con lui dei suoi successi e supportalo negli insuccessi.

  • Poni obiettivi realistici

Non puoi avere un figlio bravissimo in tutto! Scopri cosa gli piace fare e incentivalo ad ascoltare i suoi desideri, le sue passioni, a scoprire quello in cui riesce meglio. Ricorda che non tutti i ragazzi hanno gli stessi tempi nell’apprendimento e nella maturazione. Potrebbe essere portato per una materia o per un’altra, per lo studio o per lo sport, per la musica o per le arti manuali. Volerlo bravo in tutto e la naturale impossibilità di esserlo genera in lui una bassa autostima. Cerca di capire dove tuo figlio ce la fa da solo alla grande e dove invece ha bisogno di un po’ di supporto, spronalo a migliorarsi senza pretendere più di quello che può dare. 

  • Riscopri il piacere delle pause

Fa mille cose, è coinvolto in tante attività, vive con un planning in testa e impegni schedulati, spesso senza pause, senza riflessioni, troppo pieno di stimoli. Aiutalo a ripristinare il tempo libero, quello dedicato al relax, al gioco libero, al dolce far niente. Lo svago serve sia per potenziare il rendimento nei momenti di impegno sia per liberare la mente dai pensieri ricorrenti. Vedrai che ne trarrà giovamento!

  • Accetta anche un insuccesso

È andato sempre bene, cosa succede ora? Un calo di rendimento può essere occasionale, fisiologico, contingente. Può dipendere dalle condizioni sfavorevoli esterne come da disagi personali e stati fisici non ottimali. Una volta individuata la causa è importante che noi per prime non drammatizziamo la situazione. Andrà meglio la prossima volta!

  • Inizia tu a dare il buon esempio

I nostri figli ci osservano, siamo prima di tutto noi i riferimenti per i loro comportamenti. Se vedono che ce la prendiamo troppo per fallimenti e insuccessi, che non abbiamo rispetto per l’avversario sportivo, che invidiamo la mamma della compagna di pianoforte più brava, capiranno che per voi è un problema e non si sentiranno capaci di soddisfare le vostre aspettative. È proprio questo il punto: le aspettative eccessive non hanno mai fatto molto di buono. Accettare i nostri figli per quello che sono e spronarli a fare bene senza pressioni è la strada giusta per un futuro migliore pieno di grandi soddisfazioni.

Iscriviti alla newsletter di donnad

Leggi tanti nuovi contenuti e scopri in anteprima le iniziative riservate alla community.