ADOLESCENZA

Adolescenti ribelli, come farsi ascoltare?

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Come stabilire delle regole che ci aiutino ad affrontare il difficile periodo dell’adolescenza.

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Che fatica crescere

Fino a pochi mesi fa sembravano destinati a rimanere degli eterni bimbi, poi in poco tempo la crescita improvvisa e l’inizio dei primi segnali di ribellione. L’adolescenza è quasi sempre un periodo molto difficile perché i figli iniziano a mettere in discussione l’autorità dei genitori, un rifiuto generale delle regole che rischia di provocare attriti in famiglia o anche problemi più gravi.

Un periodo di rottura e conflitto che porta i giovani a tradurre il desiderio di libertà come totale assenza di regole o peggio come assunzione di rischi o sfide per il solo gusto di infrangere gli insegnamenti dati dai genitori.

Tempo di grandi cambiamenti

Nel periodo dell’adolescenza i nostri figli vivono dei grandi cambiamenti che riguardano la sfera fisica, psichica, ormonale, affettiva, è il periodo dello sviluppo dell’identità sessuale, della ricerca di una propria posizione nel mondo. Questo può portare a momenti di sbandamento e conflitti sia interni che verso le persona che gli stanno accanto.

Paradossalmente i rischi maggiori si hanno nelle situazioni in cui i genitori hanno da sempre basato l’educazione su una sorta di controllo autoritario e privo della minima autonomia. Le conflittualità più facilmente si genereranno in quelle famiglie in cui i figli non hanno potuto sviluppare un autonomo controllo di sé, questo porta una minore autostima e la voglia di cercare l’indipendenza in modo conflittuale.

Figli difficili, affrontare il problema

Innanzitutto non bisogna perdere la speranza, queste “crisi evolutive” sono assolutamente comprensibili e fisiologiche. Importante ricordarsi che essere genitori non significa avere il controllo totale sulla vita dei figli, ma prepararli a vivere e comportarsi come persone autonome, capaci di comprendere la differenza tra bene e male e di assumersi le proprie responsabilità.

La soluzione ideale è quindi quella di porre poche regole generali di comportamento da rispettare in ogni caso, piuttosto che cercare di limitare e controllare ogni aspetto della loro vita quotidiana. Importante quindi porsi come esempio positivo, avere quindi le idee chiare noi stessi su cosa è giusto e cosa è sbagliato, perché se i figli si accorgono di incoerenze o contraddizioni, perderanno tutta la fiducia.

Le regole da seguire

Importante dare regole chiare e coerenti, pochi principi costanti su cui non potremo accettare deroghe o mediazioni. Se saremo in grado di dare regole credibili e soprattutto regole che saremo noi i primi a rispettare, avremo guadagnato un pezzo della loro fiducia. L’ordine in casa, le faccende domestiche, l’uso di computer, videogiochi e TV, alcune semplici norme di comportamento sia in casa che fuori che i figli dovranno sempre rispettare.

In tutto questo è importante far sentire la propria presenza costante ed essere pronti all’ascolto. Una maggiore apertura al dialogo ci permetterà di capire bisogni, dubbi e necessità dei figli e non quello di cui noi pensiamo abbiano bisogno.

Le punizioni non bastano

Castighi, reazioni violente e autoritarie rischiano di provocare l’effetto opposto. Questi atteggiamenti possono infatti creare frustrazione nei figli che tenderanno a reagire in modo altrettanto radicale. Certo nel caso di comportamenti gravi una reazione decisa è importante, ma il solo spirito punitivo non porterà a risolvere i problemi più profondi.

La chiave per risolvere i problemi sta nel garantire una maggiore presenza dei genitori, dare affetto, attenzione, dimostrare il proprio interesse è importante per instaurare una buona relazione affettiva. E’ questa infatti la vera svolta che ci permetterà di ottenere rispetto e quindi anche una maggiore obbedienza.

Insegnagli ad avere fiducia in sé

Spesso i comportamenti ribelli nascono da una mancanza di fiducia nelle proprie capacità, per questo non bisogna ordinare e controllare i figli, ma cercare di “guidarli”, insegnargli a camminare con le loro gambe. L'errore più grave è quello di usare eventuali debolezze o difficoltà come arma di ricatto.

Proibizioni e divieti non lo aiuteranno a costruirsi una maggiore autostima e ad affrontare le difficoltà. Dovremo imparare quindi a criticare i suoi comportamenti e non lui come persona, un' attenzione importante per evitare che le critiche invece che a migliorare, lo spingano a sentirsi sciocco e inadeguato. Il dialogo e il rispetto reciproco sono le regole fondamentali per evitare di incrinare il rapporto in modo irreparabile.

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