SALUTE E BENESSERE

Sterilizzazione del gatto: costi, decorso post operatorio e dieta

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La sterilizzazione del gatto è suggerita da tutti i veterinari per migliorare la qualità di vita, sua e del padrone. Ecco tutto quello che c’è da sapere!

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Tutto sulla sterilizzazione del gatto: ecco una guida utile per affrontarla senza timori!

Hai accolto in famiglia una coppia di micetti, maschio e femmina, due piccoli batuffoli morbidi e simpatici che riempiono la casa di gioia e tenerezza. Dopo qualche mese, però, ti accorgi che il loro comportamento comincia a cambiare: la gattina si abbandona a miagolii strazianti, mentre il micetto comincia a lasciare fastidiose tracce della sua presenza con schizzetti di pipì dall’odore davvero sgradevole. Sono i primi segni della maturità sessuale: l’ora di sterilizzarli è arrivata. Niente paura: la sterilizzazione del gatto, maschio o femmina, è un intervento di routine consigliato da tutti i veterinari. Cerchiamo di capirne di più, per affrontare con serenità questo momento!

Sterilizzazione del gatto: come avviene nel maschio e come nella femmina?

È sbagliato considerare la sterilizzazione come una violenza nei confronti del tuo gatto. Oltre a limitare l’insorgere di tumori e pericolose malattie a trasmissione sessuale come l’immunodeficienza e la leucemia feline, infatti, gli risparmia l’irrequietezza derivante dall’impossibilità di accoppiarsi e riduce l’aggressività del maschio. Sempre che tu non voglia fargli conoscere altri mici e ritrovarti con cucciolate da svezzare e crescere!

La sterilizzazione del gatto maschio consiste nella rimozione dei testicoli (castrazione). Essendo solo esterno, non è un intervento complicato: è rapido, spesso non richiede punti né anestesia totale, ma solo una sedazione profonda con anestesia locale, e non lascia il tuo micetto particolarmente scosso.

La sterilizzazione del gatto femmina consiste nella rimozione delle ovaie (ovariectomia). Si tratta di un intervento più lungo e invasivo della castrazione, perché richiede l’incisione dell’addome in anestesia totale e, perciò, l’applicazione dei punti. Di solito si consiglia di eseguire l’operazione prima del primo calore, quindi intorno al 6° mese di età, come per il gatto maschio. In entrambi i casi, l’operazione si esegue a digiuno.

Sterilizzazione del gatto: costo dell’intervento

Veniamo ora al capitolo “costi”, importante soprattutto se possiedi più di un micio! Per quanto riguarda la sterilizzazione del gatto maschio, il costo varia dagli 80 ai 120 euro, mentre la sterilizzazione del gatto femmina ha un prezzo leggermente più elevato. Questo si aggira intorno ai 100 - 150 euro, perché la rimozione delle ovaie è un’operazione più lunga e complessa della castrazione. In entrambi i casi, comunque, il prezzo dipende dal veterinario, cioè dalla struttura in cui opera e dall’area di residenza.

Sterilizzazione del gatto: convalescenza e dieta

La convalescenza che segue la sterilizzazione del gatto cambia molto da maschio a femmina, per via della differente natura dell’operazione. Nel caso della sterilizzazione del gatto maschio, il decorso post operatorio non presenta particolari problemi, perché l’intervento non è invasivo: il risveglio è rapido e, non essendoci punti, non c’è neanche bisogno del collare elisabettiano. Dopo la sterilizzazione, il gatto maschio ha una convalescenza tutto sommato tranquilla. La convalescenza post sterilizzazione di una gattina, invece, è un po’ più lunga e delicata: avendo subito un’anestesia totale, sarà intontita e un po’ irrequieta a causa del dolore provocato dai punti. Arrivata a casa, quindi, lasciala tranquilla, non darle cibo né acqua, colloca la sua cuccia in un luogo appartato ed avvicina a questa la lettiera, per evitarle lunghi spostamenti. Il giorno dopo starà sicuramente già meglio, ma è probabile voglia leccarsi la ferita, quindi dovrà indossare il collare elisabettiano.
Un ultimo consiglio sulla dieta dei tuoi mici sterilizzati. Dopo l’intervento il metabolismo tende a rallentare, dunque un’alimentazione corretta è fondamentale. Il maschio, in particolare, può soffrire più facilmente di calcoli e cistiti, quindi dovresti dargli croccantini con basso contenuto di minerali e, in generale, controllare sempre la quantità di cibo somministrato.


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