SALUTE

Fuoco di sant’Antonio sintomi e cura

LEGGI IN 3'
Sai come riconoscere i sintomi del fuoco di sant’Antonio? È uno sfogo davvero fastidioso e ha bisogno di cure specifiche, meglio iniziarle quanto prima!

Indice dell'articolo

Il fuoco di sant’Antonio – sfogo o fiamme di satana - è il nome popolare dell’herpes zoster, una malattia virale che attacca la pelle e le terminazioni nervose a seguito della riattivazione del virus della varicella contratto durante l’infanzia. Questa malattia è fastidiosa e caratterizzata da un’eruzione cutanea – piccola o grande che sia – molto dolorosa per la presenza di brutte vesciche che nascono di solito a strisce, in un solo lato del corpo.

Fuoco di sant’Antonio: cause

Il virus della varicella zoster – anche dopo un’apparente scomparsa – rimane inattivo nell’organismo anche per molto tempo. Può apparire anche in età avanzata: statistiche mediche ci dicono che una persona su dieci dopo i 50 anni potrà soffrire dello sfogo di sant’Antonio nell’arco della sua vita. Non appena il corpo è più vulnerabile e sotto stress - o le difese immunitarie sono basse – può, quindi, accadere che si riattivi ed esploda attraverso la distribuzione di un nervo. Ecco, quindi, che - seguendo il nervo prescelto - il fuoco di sant’Antonio torna, producendo la sua tipica eruzione cutanea - molto dolorosa - lungo tutto il nervo.

Sfogo di sant'Antonio sintomi

I primi sintomi del fuoco di sant’Antonio sono sicuramente le eruzioni cutanee con vesciche – simili a delle bolle che si formano a grappolo – accompagnate da un dolore molto intenso, prurito e bruciore. Prima della comparsa del fuoco è possibile che si manifesti una forte sensazione di formicolio nella zona interessata, come un intorpidimento locale. Dopo poco tempo, l’eruzione cutanea – una striscia di bolle rosse – compare e le vesciche si riempiono di liquido. Le zone più colpite sono di solito il torace e la schiena. Altri sintomi possono essere mal di testa, brividi, febbre e mal di stomaco.

Il fuoco di sant’Antonio è contagioso?

Il fuoco di sant’Antonio può contagiare solo una persona che non abbia mai sofferto di varicella. Se in casa avete avuto tutti questa malattia, puoi stare tranquilla, altrimenti sarai costretta a isolare i componenti della famiglia che potrebbero essere contagiati. L’herpes zoster ha il suo picco più alto di contagiosità quando le bolle cominciano a rompersi. Dopo circa una settimana, queste vesciche cominciano a seccarsi e con la formazione delle croste non saranno più contagiose. Evita di toccare lo sfogo cutaneo direttamente e lava con cura – sterilizzando anche gli oggetti di uso comune – gli indumenti e le coperte venute a contatto con questa infezione virale.

Nel giro di una settimana tutto dovrebbe risolversi al meglio ma esistono casi in cui è necessario un decorso anche di mesi. Appena hai la sensazione di stare sviluppando il fuoco di sant’Antonio, rivolgiti immediatamente a un medico che saprà prescriverti la cura giusta.

Un esame del sangue potrà certamente riscontrare la presenza del virus della varicella zoster e aiutare il tuo medico nella diagnosi. Le cure in genere mirano a far diminuire il dolore con dei trattamenti locali e far diminuire l’esantema – eruzione cutanea di vescicole, bolle e pustole – anche con l’impiego di farmaci antivirali. Come molte fastidiose patologie, risulta fondamentale iniziare la cura il prima possibile, alleviando il dolore con analgesici ed antinfiammatori. Gli antibiotici sono prescritti dal medico soprattutto nel caso d’infezioni batteriche. Se hai qualche dubbio, chiama subito il tuo medico curante, che saprà riconoscere il fuoco di sant’Antonio già con una semplice ispezione visiva.  

 

Iscriviti alla newsletter di donnad

Leggi tanti nuovi contenuti e scopri in anteprima le iniziative riservate alla community.